Pesaro inizia l’edizione numero 44, dimostrandosi come uno dei festival più longevi e significativi a livello nazionale, certamente uno dei più cinefili, doppiamente cinefili, per l’attenzione alle novità e per il recupero storico, anche attraverso i convegni e le pubblicazioni.
_ Dal 21 al 29 giugno saranno molte le proposte che si svilupperanno tra il cinema Sperimentale, il cinema Astra e la Piazza del Popolo, dove alla sera vi saranno le proiezioni sotto le stelle.
Ci sarà, innanzitutto, la sezione in concorso il cui premio è dedicato alla memoria di Lino Miccichè, fondatore e storico direttore del festival. A decidere i premi sarà una giuria tutta al femminile composta dall’attrice Valentina Carnelutti, dalla giornalista Elisabeth Lequeret e dalla regista Anna Negri. Il concorso è rappresentato otto proposte con pellicole provenienti da tutto il mondo, quest’anno con un’attenzione particolare al cinema dell’Estremo Oriente, _ E proprio da questa nazione proviene il primo omaggio di Pesaro 44, quello al cineasta Amir Mahammad, al suo sguardo, spesso censurato in patria, sulla storia della sua terra: la Malaysia.
Ma quest’anno l’ospite d’onore della manifestazione sarà il “cinema tedesco contemporaneo”, soprattutto con la nuova scuola berlinese, protagonista in questi ultimi anni di una rinascita positiva ed interessante del cinema tedesco. Con una serie di lungometraggi, di cortometraggi e di documentari sarà possibile scoprire una Germania inedita, lontana dai clichès abituali, con tanti film che non sono mai apparsi sugli schermi italiani.
L’evento speciale sarà quest’anno dedicato a Dario Argento, un’occasione particolare per percorrere l’intera carriera di quello che è un considerato un maestro del brivido. Una filmografia fatta di titoli celebri, come Profondo rosso ed altri meno conosciuti, come la digressione storica di Le cinque giornate, ma ci sarà la possibilità di vedere altre sue realizzazioni, di mediometraggi, di episodi, di tv-movies, per avere una visione completa della sua carriera.
Da citare, inoltre, la nuova sezione “Bande à part” che vuole indagare tra i nuovi territori della sperimentazione, in una dimensione tra la fiction e il documentario.
Infine, per celebrare i 40 anni dal mitico “1968”, la Mostra ripropone, alla presenza dell’autore argentinoFernando Solanas, il caposaldo del cinema politico La hora de los hornos, che proprio a Pesaro aveva avuto la sua anteprima mondiale.