In mostra a Milano fino al 29 gennaio più di 50 capolavori di Artemisia Gentileschi. “Storia di una passione”. È questo il titolo scelto per la prima grande antologica dedicata ad Artemisia Gentileschi. E non poteva essere diversamente, perché di lei si conosce quasi di più l’aspetto passionale e romantico, rispetto a quello pittorico.
È per questo motivo che Palazzo Reale di Milano intende, attraverso l’esposizione delle sue più celebri opere, far conoscere a tutto il mondo il lavoro di quella che da Roberto Longhi è stata definita “l’unica donna in Italia che abbia mai saputo che cosa sia pittura, e colore, e impasto, e simili essenzialità”.
In mostra quindi dal 22 settembre 2011 al 29 gennaio 2012 oltre cinquanta capolavori della Gentileschi, a cui si affiancano le lettere calde, appassionate e intense da lei scritte al suo focoso amante.
Ad aprire il percorso, subito un’opera centrale nella produzione dell’artista romana: Giuditta decapita Oloferne, (anche immagine di copertina dei depliant della mostra).
Un tema forte, dalle tinte accese, come d’altra parte l’intero stile pittorico di Artemisia Gentileschi, che per essere riconosciuta nel suo talento dovette aspettare oltre tre secoli.
Quattro le fasi della sua vita che si potranno scoprire passeggiando tra le sale di Palazzo Reale: gli esordi a Roma sotto la tutela del padre (anche lui pittore), l’esperienza fiorentina, il ritorno a Roma ormai donna, adulta e audace, ed infine il soggiorno a Napoli, fino alla morte (metà del 1600).
Tra i quadri, non mancano l’Autoritratto come suonatrice di liuto e le varie interpretazioni della celebre scena della Giuditta che decapita Oloferne, la Maddalena e l’Allegoria della Retorica.
La mostra è posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e si avvale del supporto del Comune di Milano.
Info:
www.mostrartemisia.it