Biennale Danza: Leone d’Oro alla carriera a Sylvie Guillem

"6000 miles away"

Protagonista superba di tanti classici del balletto dai capolavori ottocenteschi ai titoli più recenti, Sylvie Guillem ha plasmato un repertorio vastissimo unendo sensibilità drammatica, potenza fisica e tecnica estrema. Con questa motivazione la Biennale Danza, per mano del presidente della Biennale Paolo Baratta e del direttore artistico del settore danza Ismael Ivo ha assegnato il Leone d’oro alla carriera a Sylvie Guillem.

La star per l’occasione ha portato a Venezia lo spettacolo 6000 miles away comprendente Rearray con coreografie luci e costumi di William Forsythe, 27*52 coreografie scene di Jiff Kylian e Bye coreografie di Mats Ek sulle note dell’ultima sonata di Beethoven. Il titolo 6000 miles away è un omaggio al lontano Giappone sconvolto tempo fa dallo tsunami e al tempo stesso vuole esprimere l’idea della possibilità di essere emotivamente accanto a qualcuno sia pure in lontananza.
E’ nota la vicenda artistica di Sylvie e della sua eclatante carriera. Fu scelta come étoile a soli 19 anni da Nureyev talento capace di intuire per primo le sue enormi possibilità (è lui che l’étoile ha ricordato nella cerimonia di assegnazione del Leone dedicandoglielo con riconoscenza). I suoi collaboratori ne parlano in modo entusiasta dice ad esmpio Forsythe: “Sono completamente ipnotizzato dall’intelligenza della sua arte. E’ straordinaria… Lei sa come danzare.”

Consapevole dei propri mezzi e di se stessa, la Guillem non si considera però mai arrivata e non si adagia in una ripetitività da routine, ma anche quando le luci del palcoscenico si spengono e la platea si svuota riprova certi passaggi, ripete certi movimenti, mai completamente soddisfatta sempre alla ricerca dell’oltre”. Padroneggia il proprio corpo esigendo sempre di più, piega e allunga in estensioni inimmaginabili , sospensioni ,segue traiettorie fantasmagoriche sfidando muscoli, nervi leggi fisiche e tradizione. Ci si perde ipnotizzati in quel turbine di gesti a volte ieratici nella loro sospensione nell’incanto di ritmica energia. Facile immaginarsi le reazioni entusiaste del pubblico.

Ultima Vez di Wim Vandekeybus (un ritorno al movimento reale che altri poi hanno chiamato danza, secondo la provocatoria definizione del coreografo, spettacolo ricco di corse veloci, contatti fisici prese rapide, rapide cadute) è l’ultimo spettacolo prima della maratona finale di domenica all’Arsenale aperta gratuitamente al pubblico.