Bosch, Dalì, l’Art Brut, Ligabue e Basquiat: le anime outsider in mostra al Mar. Una volta ogni tanto, quando le stelle assumono un allineamento particolare, può accadere che nascano delle anime diverse da tutte le altre: particolari, speciali, anime outsider dotate di una sensibilità fuori del comune.
Se ciò accade ai nostri giorni, questi esseri straordinari non perderanno mai il disagio nei confronti della realtà, ma quanto meno potranno riuscire a trovare gli strumenti giusti per esprimere la propria creatività, ed essere compresi. Un tempo, invece, non era così: chi nasceva “diverso” nell’Ottocento, o nel Novecento, o prima ancora, veniva semplicemente etichettato come pazzo, alienato, malato. E rinchiuso in manicomio.
La storia dell’arte è piena di numeri primi: individui dotati di un talento particolare, una sensibilità oltre; persone condannate a una vita Borderline. Ravenna dedica a questi artisti maledetti, dispersi in quel limbo che galleggia tra normalità e follia, una mostra ricchissima di opere, allestita presso il Mar – Museo d’Arte della Città di Ravenna – dal 17 febbraio al 16 giugno.
Visitandola e percorrendo i tre piani che ospitano quadri e sculture, viene da pensare che il Direttore Artistico Claudio Spadoni si sia divertito non poco a stanare, e poi reperire, selezionare, esporre, l’ingente numero di pezzi che compaiono nelle sale del museo. Gli artisti borderline, infatti, sono tantissimi: quelli noti, riconosciuti come tali dal pubblico e dalla critica, come pure quelli non ufficiali, lasciati liberi di sfogare la propria creatività dirompente solo dentro le stanze di un manicomio, o di un carcere.
Scene di guerra, di sangue, di perdita, di allucinazione e di incubo; fantasia, visioni, sguardi volti al futuro; incursioni nel subconscio e messe a nudo della personalità: i Borderline non possono fare a meno di affascinare l’occhio del visitatore, fosse solo per quella carica intensa, inquieta e disperata che emanano attraverso i tratti e le parole. Ognuno di esso ha vissuto una storia, un travaglio, un percorso spesso tragico che lo ha condotto verso il confine con la pazzia. Perché non sempre folli si nasce.
Sei sono le sezioni attraverso le quali si snoda “Borderline. Artisti tra normalità e follia”: l’Introduzione introspettiva vista dagli occhi di Bosch, Bruegel e poi i celeberrimi Goya e Géricault (il genio de “La zattera della medusa”); Il disagio della realtà è invece scandagliato dalle pennellate visionarie di Dubuffet, Trancredi, Wols, Karel Appel e Jorn; la terza area è dedicata a Il disagio del corpo, con Rainer, Brus, Nitsch, Ghizzardi e un’ampia selezione di opere a firma di Carlo Zinelli; si arriva quindi ai Ritratti dell’anima, dove troviamo i sempre noti Basquiat, Bacon, Moreni, Sandri e Viani (qui una retrospettiva importante viene dedicata a Ligabue, grazie anche alla collaborazione con il Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue di Parma); infine, La terza dimensione del mondo con Gervasi e Tomboloni è seguita da Il sogno rivela la natura delle cose, dove ovviamente non possono mancare i surrealisti: Dalì per primo, Ernst, Masson, ma poi anche Brauner, Matta e Paul Klee.
Per chi ama la visionarietà del surrealismo, il pezzo forte è senza dubbio il “Mostro molle in un paesaggio angelico”, che Salvador Dalì dipinse nel 1977 e oggi scelto per rappresentare la mostra attraverso la locandina.
Insomma, un lavoro curato e titanico che davvero vale la pena di visitare, tanto per la ricchezza dei contenuti quanto per il fascino – surreale, appunto – della tematica trattata. La mostra si avvale del Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Emilia Romagna e la Provincia di Ravenna.
Borderline – Artisti tra normalità e follia
Da Bosch a Dalì, dall’Art Brut a Basquiat
Museo d’Arte della città di Ravenna
17 febbraio – 16 giugno 2013
Orari :
fino al 31 marzo: martedì- venerdì 9-18,
sabato e domenica 9-19, chiuso lunedì
dal 1 aprile: martedì – giovedì 9-18; venerdì 9-21;
sabato e domenica 9-19, chiuso lunedì
Ingresso:
intero: 9 euro, ridotto: 7 eurowww.museocitta.ra.it.