La leggenda del gigante alto due metri che dal piccolo paesino di Sequals, in Friuli, negli anni Trenta conquistò il titolo dei pesi massimi di pugilato e divenne un mito per tutti gli Italiani emigrati all’estero per sfuggire, come lui, alla miseria e alla fame.
Primo Carnera, nel 1915, a Sequals è già un piccolo colosso di nove anni che nella scuola del paese (la maestra è un cameo della figlia di Carnera, Giovanna) viene sbertucciato dai compagni per la sua mole ma si limita ad incutere timore senza menar pugni.
Emigrato in Francia e diventato con il nome di “Juan lo Spagnolo, il terrore di Guadalajara” l’attrazione di un piccolo circo di proprietà di Monsieur Paul Ledudal (Paul Sorvino), viene notato da un ex campione di boxe, che lo segnala al più famoso manager di quei tempi, Léon Sée (F. Murray Abraham). Dai ring francesi ai templi della boxe di New York il passo è breve per un uomo che vuole “trovare il suo posto nel mondo” e lo raggiunge a costo di fatica e sacrifici e a colpi di ferrea volontà. Senza mai dimenticare il valore della famiglia e le proprie umili origini.
Presentato il 22 aprile 2008 al Madison Square Garden di New York che lo vide consacrare campione amatissimo dalle folle, Carnera – the Walking Mountain, è un bel film, epico e commovente, che ha i suoi momenti migliori nelle scene di sport e forse si perde un po’ nelle parti più intimiste lontano dal sudore delle palestre e dai pugni del ring.
La “montagna che cammina” è interpretato dal giovane Andrea Iaia, esordiente “di stazza”, alto quasi quanto il vero Carnera (che superava i due metri), con una sguardo timido e impacciato che ben definisce l’ingenuità del pugile. Intorno a lui ruotano attori italiani – Anna Valli interpreta la moglie e Paolo Seganti è l’allenatore – e americani, come i già citati Fred Murray Abraham e Paul Sorvino e Burt Young, il Paulie di Rocky.
Tuttavia sarebbe riduttivo leggere il film solo come la semplice storia di un uomo, dall’infanzia fino al ritiro dalla boxe: la ricostruzione del periodo è assai accurata, grazie a un grande lavoro di post produzione che ha permesso di riprodurre le folle oceaniche che negli anni Trenta riempivano la Wagram Hall di Parigi, la Royal Albert Hall di Londra, il Madison Square Garden di New York.
E poi c’è il messsaggio etico, molto forte e distillato nelle parole di Carnera che compaiono nei titoli di testa e che l’”Italiano” ripete più volte durante il film: “”Ho preso tanti pugni nella mia vita, veramente tanti… ma lo rifarei, perché sono serviti a far studiare i miei figli”.
Titolo originale: Carnera – The Walking Mountain
Nazione: Italia
Anno: 2007
Genere: Drammatico, Biografico
Durata: 123′
Regia: Renzo Martinelli
Sito ufficiale: www.thewalkingmountain.com
Cast: Andrea Iaia, Anna Valle, F. Murray Abraham, Paul Sorvino, Kasia Smutniak, Daniele Liotti, Antonio Cupo, Nino Benvenuti
Produzione: RTI, Martinelli Film Company International S.r.l., Giuseppe Marra Communications, Martinelli Film Company International
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 09 Maggio 2008 (cinema)