“COSMONAUTA” DI SUSANNA NICCHIARELLI

Spaceship calling, c'erano una volta i cosmonauti

Controcampo Italiano
La sezione Controcampo Italiano della 66 Mostra Internazionale del Cinema a Venezia sfoggia un racconto nostalgico, una favola animata dalla voglia di raccontare un sentimento sopito.
“Cosmonauta” è il primo lungometraggio della regista Susanna Nicchiarelli, realizzato con un vispo sguardo a quegli anni.

Questa storia è ambientata tra la fine degli anni 50 e metà degli anni 60; siamo in piena Guerra Fredda, Stati Uniti e Unione Sovietica duellano tra corse al nucleare e nella conquista dello spazio.

In un quartiere di Roma, due fratelli, Arturo e Luciana, due piccoli ribelli del cerimoniale dell’epoca, non aspettano l’adolescenza per entrare a far parte del circolo della FIGC locale, nella sezione che frequentava il loro padre, morto ormai da tanto tempo e che tutti ricordano come un “vero comunista”.
Per Rosalba (Claudia Pandolfi), madre dei due ragazzi, iniziano una serie di apprensioni fortemente materne, soprattutto per i problemi di salute di Arturo; il ragazzo è un grande sognatore, appassionato dell’Unione Sovietica e delle sue missioni spaziali, di cui rende sempre partecipe la sorella.

Laika, Gagarin, Valentina Tereshkova – la prima donna cosmonauta – sono i punti di riferimento che muovono, spingono, guidano la passione di Luciana e Arturo. Ma i loro sogni sconfinati e straripanti, troppo, devono fare i conti con la malattia di Arturo e con la disciplina richiesta dalla sezione, ma anche con un patrigno (Sergio Rubini), che si fa propulsore di una schematica educazione, conforme al bon ton della sua classe sociale.

Cosmonauta (nome da non confondere con astronauta “quelli sono gli americani”) parla di un’epoca che non c’è più, di un’epoca ancora prima dell’uomo sulla luna, di un’epoca dove due punti di vista del mondo dividevano le nazioni, di un’epoca dove l’attenzione era rivolta all’orbita terrestre e nello spazio circostante il nostro pianeta, di un’epoca scomparsa di cui pochi si ricordano. Una dei questi pochi è la giovane Susanna Nicchiarelli, che ha voluto evocare i suoi ricordi, il clima lunare che si respirava in quegli anni.

E per realizzare questo suo obiettivo, ha scelto una forma narrativa fiabesca, essenziale per rispecchiare il clima illusorio, per far rivivere quell’ideologia sociale adolescenziale, a cui ora lo spettatore guarda con tenerezza.
La soffice specularità degli sguardi di Luciana, di Arturo, dei giovani della sezione, con quelli dei cosmonauti (che appaiono preziosamente in significative immagini di repertorio) edifica una storia universale, di ideologie e amarezze.

Per dare corpo alla vita impulsiva, forte, ribelle di Luciana, la regista ha impiegato un background stilistico fine e affettuoso, una colonna sonora, che si fa narratrice della storia, di alcuni successi di quegli anni (a cura di Max Casacci dei Subsonica), una fotografia e un montaggio che combinano insieme passato e presente, componendo un film ironico.

Cosmonauta ha la struttura di una parabola ascendente; racconta la regista: “Per chi come me è cresciuto nell’epoca della fine delle ideologie è importante, infatti, poter capire come, anche ai tempi di Luciana, quando le ideologie c’erano ed erano ben consolidate, i giovani e i meno giovani non avessero affatto più certezze di oggi. Le delusioni di Luciana, di una ragazza che cresce e deve imparare ad accettare non soltanto la propria fragilità, ma soprattutto le debolezze e le mancanze di chi la circonda, dimostrano fino a che punto, in un modo o nell’altro, bisogna imparare a fare i conti con la sconfitta per poter davvero cominciare a crescere.”

Titolo originale: Cosmonauta
Nazione: Italia
Anno: 2009
Genere: Commedia
Durata: 87′
Regia: Susanna Nicchiarelli

Cast: Sergio Rubini, Claudia Pandolfi, Susanna Nicchiarelli, Angelo Orlando, Pietro Del Giudice, Miriana Raschillà, Michelangelo Ciminale, Valentino Campitelli
Produzione: Fandango, Rai Cinema
Distribuzione: Fandango
Data di uscita: Venezia 2009
11 Settembre 2009 (cinema)