Fine anni Venti. A Los Angeles, un tram di colore rosso. Una giovane donna e un bambino sono seduti, mentre il paesaggio urbano sfreccia sullo sfondo. Alla fermata in prossimità di una scuola si alzano per scendere. La macchina da presa li segue, fermandosi ad un tratto a cogliere in dettaglio la mano guantata di capretto marrone sfiorare la mano del bambino che si apre per ricevere quella carezza. Un attimo, un solo attimo che racchiude in sé un profondo legame d’amore; un’indissolubilità che più tardi sarà ragione della lotta disperata della madre alla ricerca del figlio. Una lotta disperata che attraversa il tempo e che non potrà essere fiaccata da nessun sopruso e da nessuna violenza.
E questa apparentemente naturale registrazione del gesto, questo invisibile e virtuoso movimento della macchina da presa sono l’essenza del mestiere di un grande regista.
“Non ho cominciato io, ma sarò io a tirare l’ultimo pugno”. Changeling di Clint Eastwood è un vero ed emozionante pugno nello stomaco; un film che lascia senza fiato, una storia che incalza per 140 minuti, senza nulla risparmiare allo spettatore che col cuore in gola e lo stomaco stretto in una morsa segue una storia veramente accaduta che è ancora più assurda di una finzione.
A 78 anni, Clint Eastwood volge ancora una volta lo sguardo al passato. Dopo il dittico Flags of Our Father e Lettere da Iwo Jima, mette in scena un caso di cronaca nella Los Angeles della fine degli anni ’20, riemersa dall’oblio grazie al lavoro del giornalista sceneggiatore J. Micael Straczynski.
Christine Collins (Angelina Jolie) come un’eroina classica affronta un mostro a due teste: la violenza e la corruzione del potere, e la devianza psicopatica di un serial killer.
Il corpo flessuoso, lo sguardo ombreggiato dal cappello a cloche e morbide labbra color carminio; all’apparenza fragile, è una donna contro tutti; una resistente che con coraggio sferra l’ultimo e definitivo colpo ad un sistema corrotto che pareva invulnerabile.
Changelig è un film che attraversa le stanze degli orrori: la violenza e la corruzione della polizia, il manicomio come luogo di segregazione per indurre al silenzio, l’orrore nel ranch della morte dove un ladro di bambini prima li imprigiona e poi li uccide, ma anche un’esecuzione di morte per impiccagione nel carcere di San Quintino.
Senza ostentare, senza alcun compiacimento, Clint Eastwood, con freddezza quasi documentaria, ricostruisce la trama di un fatto sconvolgente che si sviluppa nell’arco di sette anni. Utilizza sapientemente gli strumenti del cinema classico, per una storia che oltrepassa il suo tempo e che attraversa i generi cinematografici: dal film denuncia sulla condizione della donna nell’America degli anni venti ad un thriller che incolla alla poltrona; dal dramma giudiziario ad un appassionante poliziesco.
Molte le scene che non si dimenticheranno; tra queste, certamente, il fuoricampo dell’orrenda mattanza di bambini e la salita al patibolo del serial killer Gordon Stewart Northcott (Jason Butler Harner). Momenti di insopportabile forza, grazie anche al contributo di Tom Stern, mago delle luci e delle ombre.
Eastwood usa una tavolozza dalle molte sfumature per raccontare le tenebre della grande depressione e compone una perfetta e trascinante sinfonia, dal ritmo narrativo eccellente, giocata per successive apparenti chiusure.
Accanto ad Angelina Jolie sono John Malkovich, nella parte del reverendo Briegleb che tuona dal suo pulpito i crimini del dipartimento di polizia della città degli angeli, Jeffrey Donovan, il capitano J.J. Jones, vero e proprio aguzzino e l’intensa Amy Ryan, la prostituta che in manicomio diventa amica di Christine.
Da un fatto di cronaca, un’ottima costruzione cinematografica che parla ancora una volta di violenza: quella dello stato messa a confronto con quella del singolo; un filo rosso nella filmografia di Clint Eastwood.
E alla fine, con sdegno e commozione, lo spettatore esce dal buio della sala dopo aver raccolto il politico appello alla resistenza di un geniale e infaticabile grande vecchio del cinema americano.
Titolo originale: Changeling
Nazione: U.S.A.
Anno: 2008
Genere: Thriller, Giallo
Durata: 140′
Regia: Clint Eastwood
Sito ufficiale: www.changelingmovie.net
Cast: Angelina Jolie, John Malkovich, Riki Lindhome, Amy Ryan, Colm Feore, Devon Gearhart, Jeffrey Donovan, Kelly Lynn Warren, Devon Conti
Produzione: Imagine Entertainment, Malpaso Productions
Distribuzione: UIP
Data di uscita: Cannes 2008
14 Novembre 2008 (cinema)