“Ciak torinese per “Benvenuto Presidente!”

Una favola verosimile

Sul set di “Benvenuto Presidente!”, nuovo film di Riccardo Milani, a Torino. Regista e protagonisti raccontano la loro esperienza.

Può un uomo qualunque diventare Presidente della Repubblica Italiana? Tecnicamente sì, basta avere cinquant’anni ed essere incensurato.

Succede a Peppino-Claudio Bisio, come tutti chiamano Giuseppe Garibaldi, nome impegnativo per un tranquillo abitante di un tranquillo paesino di montagna con la passione per la pesca. Che improvvisamente apprende di essere stato eletto per sbaglio Presidente della Repubblica Italiana.

Peppino, però, è assolutamente inadeguato al ruolo: “fa il bibliotecario precario – spiega Claudio Bisio – ed è un buono, ingenuo, naif, che si trova lì suo malgrado, protagonista di una favola verosimile” in cui si scontra, almeno all’inizio, prima che tra i due nasca anche l’amore, con la bella Janis-Kasia Smutniak, che invano tenta di insegnargli come fare il Presidente: “devo preparare il neo-presidente – ha raccontato l’attrice polacca – spiegargli il protocollo, con tanti momenti molto divertenti, anche perché il mio personaggio ha un passato da fricchettona, molto in contrasto con quello che è adesso “.

Le scuderie juvarriane e altri spazi della maestosa Reggia di Venaria, sono state trasformate nel Quirinale, che non viene concesso per riprese cinematografiche (l’ultima volta fu nel 1946 per il film Aquila Nera, girato su permesso di Umberto II, ha sottolineato Steve Della Casa, presidente di Film Commission Torino Piemonte). Palazzo Reale e Accademia delle Scienze, oltre a Sauze di Cesana, in Val di Susa, sono le altre location.

Prodotto da Indigo Film e Rai Cinema con il sostegno della Film Commmission Torino Piemonte in collaborazione con FIP Film Investimenti Piemonte, sceneggiatura di Fabio Bonifacci, uscita prevista in primavera, 4,5 milioni di Euro di budget, Benvenuto Presidente! nelle parole del produttore Nicola Giuliano, “non ha pretesa di cavalcare in maniera becera il diffuso sentimento di antipolitica. Con il tono della favola racconta la possibilità di un uomo che incarna il buon senso e vuole raccogliere ciò che ha seminato: fiducia, ottimismo, buonumore. Ed è in questi aspetti che sta la favola“.

Anche il regista Riccardo Milani, una gavetta come assistente di Nanni Moretti, Mario Monicelli e Daniele Luchetti, autore di fiction di successo come Tutti pazzi per Amore (1 e 2) e di lungometraggi, tra cui Piano solo sottolinea “Niente antipolitica. Volevamo far vedere che la politica può anche essere bella”.

Foto a cura di Ada Guglielmino.