I Muse in concerto a Pesaro: un Concerto con la C maiuscola

Annunciate due nuove date estive

Scenografie del genere in Italia si vedono di rado; carica energetica durante un concerto idem.
Il 16 novembre a Bologna e il 17 a Pesaro: ciao Muse, grazie di averci fatto sognare. Scenografie del genere in Italia si vedono di rado; carica energetica durante un concerto idem.

I Muse non hanno davvero paragoni, nell’incredibile capacità di muovere le masse come se si trattasse di girare il caffè. Arrivano loro e via Indipendenza si blocca (a Bologna), accennano una nota e il palazzetto va in delirio (a Pesaro).

Le due tappe italiane dei Muse hanno stupito tutti, Adriatic Arena in primis, che si è aggiudicata la seconda – e ultima – data invernale della band. Uno spettacolo fantastico e una scenografia incredibile che raggiunge il suo apice su Madness: una performance di altissimo livello. Valeva la pena esserci, ma per chi se li è persi per un motivo o per l’altro c’è ancora tempo; Vivo Concerti, organizzatore del tour in Italia, ha infatti annunciato a sorpresa due nuove date estive: il 28 giugno allo Stadio Olimpico di Torino e il 6 luglio allo Stadio Olimpico di Roma.

Ad aprire il concerto di Pesaro il 17 novembre all’Adriatic Arena Unsustainable, seguita da Supremacy e poi, canzone dopo l’altra, tutti i grandi successi dei Muse: Resistance, Super massive, Madness, Undisclosed desires e così via, fino alle finali – e molto attese – Starlight e Knights. Scelgono invece di non mettere in scaletta Neutron Star Collision, nonostante al cinema sta impazzando proprio in questi giorni l’ultimo episodio della saga di Twilight.

Ma ciò che più di ogni altra cosa rende memorabile il concerto dei Muse – a parte i Muse stessi – è la scenografia e tutto ciò che le ruota attorno: a cominciare dal palco che gira a 360 gradi, per permettere a tutti di seguire la band mentre si scatena davanti ai fan. E poi schermi che salgono e scendono fino a comporre una piramide dritta e rovesciata, effetti di colori che illuminano a fasci l’intero palazzetto e altri accorgimenti del genere. Tinte forti e suoni intensi, cosicché la sensazione è un po’ quella di trovarsi di fronte a una sorta di astronave del suono e della musica: un’astronave di ultima tecnologia e di ineguagliabile carisma.

Per Pesaro spendono anche qualche parola in italiano, poco prima di intonare quei pochi pezzi soft – sempre che sia possibile utilizzare questa parola a proposito dei Muse! – durante i quali il pubblico, finalmente, dopo un’ora di salti e urla a squarciagola, si siede per il tempo di un paio di brani. Sì, perché quello del gruppo britannico è stato un concerto da vedere tutto – o quasi – in piedi, da vivere emozione dopo emozione.

In molti sono rimasti fuori, ma anche per chi ha già avuto il piacere di ascoltarli nei palazzetti, le date estive sono comunque accattivanti: se hanno fatto tanto al chiuso, c’è la curiosità di vedere cosa si inventeranno negli spazi aperti degli stadi.

Info:
www.vivoconcerti.com; www.chiaragiacobelli.com

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Chiara Giacobelli è una scrittrice e giornalista nata nel 1983. Si è laureata a pieni voti in Scienze della Comunicazione e poi Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. E' iscritta all'Ordine dei Giornalisti dal 2006 e ha pubblicato undici libri, tra cui il pluri-premiato saggio biografico "Furio Scarpelli. Il cinema viene dopo" realizzato insieme ad Alessio Accardo di Sky Cinema e al critico Federico Govoni. Nel 2016 è uscito il suo romanzo d'esordio "Un disastro chiamato amore" edito da Leggereditore del gruppo Fanucci. Come giornalista collabora anche con il gruppo Cairo Editore (Bell'Italia e In Viaggio), Affari Italiani, Luxgallery, oltre a tenere un blog culturale sull'Huffington Post. Il suo sito è www.chiaragiacobelli.com, oppure potete seguirla tramite Facebook, LinkedIn e Twitter.