Settimana della Critica
“El Amarillo” è un piccolo bar in un luogo sperduto della più misteriosa Argentina, che qui viene rappresentata come un mondo parallelo dove il giovane protagonista trova riparo dopo un approdo notturno. Alla ricerca di un lavoro, si ritroverà in una casa dove delle donne in età avanzata si concedono a pagamento, un improbabile bordello di campagna. Qui ad attenderlo, la sua pace interiore. Rimarrà affascinato dalla cantante del locale che, con estrema malinconia e sensualità, ammalia gli uomini con il suo canto: sirena di un’”isola”, luogo senza definizioni dominato dalla riflessione.
I lunghi silenzi che caratterizzano la pellicola rispecchiano l’inettitudine a vivere degli esseri umani che come grotteschi personaggi popolano le scene di questo film. Si è sospesi in attesa di qualche cambiamento che forse arriverà, ma che non viene ricercato dai protagonisti i quali si accontentano della loro situazione impregnata da un soffocante stato di quiete.
Difficilmente digeribile, il film presenta una semplicissima trama su cui sono ricamati gli aspetti di una cultura, quella argentina, che diventano i veri protagonisti della visione: la “gialla” campagna, i colori caldi, le afose attese, la musica malinconica e penetrante. Quest’ultima esprime con fascino (è forse l’unica cosa della pellicola che merita un elogio) quelle sensazioni vive nelle atmosfere di un paese straziato da problemi sociali, ma nello stesso tempo voglioso di rinascere con quella calma e quella riflessione utili per non ripetere gli stessi errori.
Sergio Mazza, regista del film, riesce in alcuni punti ad evidenziare un interessante senso dell’umorismo utile per non essere trasportati con violenza nel mondo di Morfeo.
Argentina,2006
90 min.
Regia: Sergio Mazza
Produzione: Masa Latina
(Distribuzione internazionale: Film Sharks International)
Interpreti: Gabriela Moyano, Alejandro Barratelli, Myrtha Frattini
Sceneggiatura: Sergio Mazza
Fotografia: Luis Camara
Scenografia: Sergio Mazza
Musica: Gabriela Moyano e AAVV
Montaggio: Nicolás Moro, Mercedes Oliveira, Sergio Mazza