Lunedì 3 novembre alle ore 17.00 al Teatro Giovanni Poli di Santa Marta andrà in scena lo spettacolo conclusivo di ELYSSA/DIDONE – LA REGINA ERRANTE, laboratorio teatrale diretto da Renato Nicolini e Marilù Prati. Nato in una città del deserto, la “città santa” di Nefta in Tunisia, appena fuori dell’oasi di palme, davanti al Mausoleo di Sidi Assan Ajed, Elyssa/Didone – La Regina errante ha varcato il mare ed è arrivato a Reggio Calabria da dove si trasferisce ora a Venezia, la città occidentale più legata all’Oriente, in occasione della rassegna “Miti ritrovati” di “Mediterraneo – Laboratorio internazionale del teatro” de La Biennale Teatro 2008.
Il Laboratorio Teatrale “LE NOZZE” dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria presenta il suo progetto aperto, basato sul confronto tra il mito fenicio di Elyssa ed il mito virgiliano di Didone: la prima è un’eroina libera, che sceglie il suicidio per sottrarsi alle nozze e restare fedele alla memoria dello sposo ucciso; Didone è distrutta dall’amore per Enea. Elyssa fenicia è stata al centro dei due laboratori a Nefta ed a Reggio Calabria, che hanno avuto una funzione importante, al di là del risultato teatrale, per creare un clima di fratellanza tra attori tunisini ed italiani. Un incontro ed un lavoro comune che hanno dimostrato, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno (ed oggi ce n’è, visto il rigurgito d’intolleranza razzista e xenofoba), che le differenze di cultura sono un’immensa ricchezza nel rispetto delle reciproche opinioni e credenze. A Venezia i due miti verranno messi a confronto, partendo da un testo “aperto” di Fawzi Mellah e Marilù Prati in cui confluiscono brani da Le Troiane di Euripide, l’Eneide di Virgilio, La Didone abbandonata di Metastasio e Dopo Didone di Adele Cambria. L’analogia tra i due miti porta in primo piano innanzi tutto la comune natura di esuli del troiano Enea e della punica Elyssa – qualcosa di significativo su cui riflettere oggi, quando l’immigrazione finisce per generare più paura che solidarietà, più sospetto che voglia di conoscenza. In secondo luogo, la comune volontà di Didone e di Enea di divenire fondatori di città, creatori di civiltà nuove. In terzo luogo, le peregrinazioni di Enea e di Elyssa hanno un “teatro” comune: il Mediterraneo, luogo di incontri, di arricchimenti, di viaggi e di scambi, ma anche di naufragi, guerre, dolori e catastrofi.
Il Teatro “Giovanni Poli” di Santa Marta diventerà per intero spazio scenico e, all’arrivo delle navi di Elyssa o di Enea, verrà spalancata la porta del palcoscenico che dà sulla strada. Un uso totale dello spazio che vuol essere una metafora della diversificata totalità del Mediterraneo. Il Teatro sarà una grande installazione (con video-immagini-oggetti-scene-suggestioni di luce-interventi musicali registrati e dal vivo) che si articolerà in almeno cinque luoghi scenici: tanti quanti i testi e gli autori del percorso in cui si incontrano Elyssa/Didone, Jarba, Enea ma anche i sans-papiers, i profughi che fuggono da dittature, guerre e povertà dei loro paesi d’origine e annegano nel Mediterraneo trasformandolo nella tomba silenziosa ed anonima dei loro corpi martoriati. Non solo dunque il passato del Mito ma anche il presente. Così la figura mitica di Didone può diventare nel finale la donna perduta sulla zattera ispirata a Dopo Didone di Adele Cambria che paradossalmente fa della regina cartaginese il controcanto “sessantottino” di una donna all’appassionata ricerca di verità e di libertà, che la porta a fuggire dal suo paese e dalla sua famiglia d’origine…
Gli studenti partecipanti al Laboratorio si divideranno in gruppi a seconda dei loro interessi: alle attrici ed attori guidati da Marilù Prati assieme a Francesco Spinelli e Rosario Cavallaro saranno attribuiti i vari ruoli previsti dal percorso drammaturgico e dal corpo dei testi. Aldo Zucco, scenografo, artista, professore all’Accademia di Belle Arti di Catania, con Grazia Bono e Caterina Morano allestiranno in progress con gli studenti scenografi, lo spazio scenico in cui avrà luogo l’evento conclusivo del 3 novembre. Grazia e Caterina mostreranno e spiegheranno la tecnica per manovrare le Marionette e le Marottes (create dal “Teatro delle Rane” di Reggio Calabria, fondato nel 1996 insieme a Sabina Frisina, Aldo Zucco, Antonino Alessi e Paolo Morabito). Antonietta Di Lauro completa il gruppo di scenografi. Milly Basile Rognetta e Simona Sicari creeranno i costumi. Luigi Biondi, “drammaturgo della luce”, attore e musicista napoletano illuminerà lo spazio teatrale lavorando assieme agli studenti interessati ai “misteri” dell’illuminotecnica. Fabio Massimo Iaquone, video-artista e filmaker, assieme a Giorgio Cannizzaro, riprenderà dal vivo l’attività del laboratorio, lavorando sulla connessione tra video-arte e teatro. Sergio Sicuro creerà tracce sonore e musicali e curerà la fonica, così importante per l’uso che l’attore può fare della voce e della parola.
ELYSSA/DIDONE – LA REGINA ERRANTE
Direzione Artistica Renato Nicolini e Marilù Prati
Spettacolo conclusivo
Venezia, Teatro “Giovanni Poli” di Santa Marta
Lunedì 3 novembre 2008 – ore 17.00
Produzione
Laboratorio Teatrale dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria
Associazione Culturale “Le nozze”
nell’ambito di
“MEDITERRANEO – LABORATORIO INTERNAZIONALE DEL TEATRO”
de LA BIENNALE TEATRO 2008
diretta da Maurizio Scaparro