“Ferro 3” di Kim Ki-Duk

La sostenibile leggerezza dell'essere

Concorso
In risposta alle mega-produzioni americane, alle fanta-animazioni giapponesi e all’idea stessa del suo cinema precedente, KIM Ki-duk mette in scena con mano leggerissima una storia intimista e delicata, metafora della crisi d’identità e dello spaesamento dell’individuo nella caotica società di questo secolo.

Tae-suk gira in moto attaccando volantini pubblicitari sulle porte di villette, condomini e appartamenti. Se dopo qualche tempo i foglietti promozionali sono ancora appesi alla serratura, significa che la casa è vuota. Inizia così ad introdursi nelle dimore di perfetti sconosciuti, vivendo delle sensazioni e delle personalità da esse riflesse. Si scatta foto vicino a quegli oggetti che denotano l’individualità di un abitazione, come a volerne carpire il significato, come per assimilarne la storia e le emozioni.

Ma in una delle sue incursioni clandestine, il ragazzo collezionista di ricordi altrui, incontra Sun-hwa, moglie maltrattata di un colletto bianco che vede in lui tutta l’innocenza e la speranza che le mancano ormai da molto tempo. Senza dire una parola, tra i due nasce un tipo di comunicazione speciale, taciuta, simbiotica, fuori dal tempo e dallo spazio. Vagando assieme di appartamento in appartamento si scopriranno anime libere, fantasmi in grado di compenetrare l’anima altrui attraverso l’essenza manifestata dal luogo in cui vivono.

“Siamo tutti case vuote e aspettiamo che qualcuno apra la porta e ci liberi”. Il regista non poteva esprimere con più semplicità e poesia la filosofia di questa piccola (è costata un milione di dollari) ma affascinante pellicola koreana.

E’ una storia d’amore sussurrata, vissuta attraverso sguardi gentili e piccole futilità indispensabili. E’ un viaggio nel desiderio umano, fuori dall’omologazione quotidiana, per sé stessi ma contro nessuno.
E’ una poesia in movimento, una silenziosa descrizione di un vuoto interiore colmato dalla irremovibile fiducia nella speranza di cambiamento.

Titolo originale: Binjip
Nazione: Corea del Sud
Anno: 2004
Genere: Drammatico
Durata: 95′
Regia: Kim Ki-duk
Cast: Seoung-yeon Lee, Hee Jae
Produzione: Kim Ki-duk
Data di uscita: Venezia 2004