Al Teatro delle Muse il 3 aprile con l’Alien World Tour ha fatto sognare le sue Marche.
Botteghino chiuso dopo pochissimi giorni dall’avvio ufficiale delle prevendite e un Teatro delle Muse gremito fino all’ultimo posto per Giovanni Allevi, che il 3 aprile è tornato a suonare nelle sue Marche grazie all’organizzazione della Comcerto, di Eric Bagnarelli.
Ancona (e con essa l’intera regione, specie Ascoli Piceno di cui il compositore è originario) non si è fatta pregare.
Sono accorsi in migliaia a vederlo, ad ascoltare la sua musica, a ridere con lui della sua “fragilità, che – dice – ha ormai scoperto essere il suo punto di forza”.
Il concerto si è aperto “con un po’ di dolcezza”, sulle note di Secret Love, per passare poi ai ritmi intensi di Tokio station, un brano balenato nella mente dell’artista proprio mentre si trovava nella capitale nipponica e osservava le persone correre, i treni sfrecciare.
Subito dopo Close to me, “perché l’opera d’arte si realizza completamente solo grazie alla vicinanza con lo spettatore” e Giochi d’acqua, un crescere e salire di note leggere, simili alle gocce che cadono, o agli zampilli delle fontane.
Tra un brano e l’altro Allevi ha parlato al suo pubblico, senza nascondere lo stato d’animo del momento: “Sono emozionatissimo, sto suonando nelle Marche! Dovrei venire più spesso” e ancora “Siete bellissimi. Quasi quasi vorrei chiedervi io l’autografo alla fine del concerto”.
Non sono mancate alcune riflessioni, dalle quali nasce ogni giorno la musica che ascoltiamo: “Tutti noi siamo come alieni, la nostra anima non ama i modelli piatti e banali imposti dall’esterno”.
Alla città di Los Angeles ha dedicato L.A. Lullaby, mentre L’orologio degli dei ha visto succedersi le note fino a un lento sfiorare di tasti, seguito da Come sei veramente, brano scritto per l’amore e per chi ama, unica condizione in cui si è “in grado di vedere l’altro com’è veramente”.
Sono quindi arrivati sul palco Back to life e Sogno di Bach, che Allevi ha introdotto con una piccola provocazione: “Vediamo cosa succede quando Bach incontra la musica da discoteca!”.
Attraverso Memory si è parlato di ricordi, con Abbracciami di sintonia tra il pubblico e l’artista, mentre Helena è stata accompagnata dalla storia di una giovane pianista che perse l’uso della mano sinistra.
A concludere il concerto Joli, un’esplosione di gioia… “anche se in realtà questo brano è talmente difficile per me da suonare che non c’è proprio niente da gioire!”. Parola di Allevi.
I suoi conterranei ovviamente non l’hanno lasciato andare via così, senza prima sedersi di nuovo al pianoforte per ben tre bis, tra cui la tanto amata Aria. Un brano che scrisse “perché sono una persona ansiosa e attraverso questa musica riuscivo a respirare”.
Prima che le luci si spegnessero, il pubblico si è alzato in piedi per applaudire entusiasta Giovanni Allevi, che si è prima seduto e poi sdraiato sul palco, per ringraziare del calore con cui la sua terra ha voluto accoglierlo.
Il Teatro delle Muse attende ora il 6 e 7 aprile il Work in progress tour di Dalla e De Gregori, mentre ’8 aprile arriverà il Recital di Antonio Albanese.
La Comcerto di Eric Bagnarelli invece è in tour in tutta Italia con vari artisti, mentre il 14 maggio porterà ad Ancona, sempre alle Muse, Billy Bragg.
Info:
www.teatrodellemuse.org; www.comcerto.it