“Good Night, And Good Luck.” di George Clooney

Storia del giornalista che smascherò il cacciatore di rossi

Concorso
Stati Uniti, 1953. Sfruttando il clima di tensione e paura dovuti alla Guerra Fredda, il senatore del Wisconsin Joe McCarthy dà inizio alla sua battaglia personale contro la “minaccia comunista”. I suoi metodi intimidatori, oppressivi ed anticostituzionali – amplificati dalla risonanza che ebbe la Commissione Parlamentare per la Attività Antiamericane da lui presieduta – indignarono chi credeva nella tutela dei diritti della persona, nella libertà di pensiero e nel giusto processo. Ma un solo uomo, insieme alla redazione del suo programma alla CBS “See it now”, Edward Murrow, ebbe il coraggio di smascherare le inchieste infondate e demonizzanti del senatore dedito all’alcol ed ai bordelli, e di usare il “Quarto Potere” come garanzia per i primi tre.

Clooney, alla sua seconda prova dietro la macchina da presa, decide di affrontare un tema scottante per il suo paese ed ancora terribilmente attuale. Il clima di tensione, di paura che sfruttò McCarthy per sfogare le frustrazioni di una nazione che vedeva insidiato il suo primato mondiale, viene rispolverato dunque con questo film attraverso le azioni, gli ideali ed il coraggio del capostipite del giornalismo radiotelevisivo, Edward Murrow. Gli anni della “caccia alle streghe”, del Maccartismo, infatti, rappresentano ancor oggi uno dei periodi più bui della storia delle libertà civili e personali negli Stati Uniti, anche se tutto ciò sembra esser stato rapidamente dimenticato.

Con stile documentaristico, nel brillante bianco e nero di Robert Elswit, Clooney ci introduce perfettamente nelle atmosfere di quegli anni, ed in particolar modo nella fumosa redazione della CBS, dove un gruppo di giovani giornalisti audaci ed idealisti (che diventeranno in seguito tutte leggende televisive) mette a repentaglio la propria carriera per difendere la verità e la giustizia. Un approccio che si giova ulteriormente delle immagini originali delle dichiarazioni e dei discorsi di McCarthy, che restituiscono meglio di qualsiasi interpretazione la foga e la violenza delle accuse del senatore del Wisconsin.

Una storia che Clooney conosce benissimo perché cresciuto in una famiglia (il padre è stato giornalista televisivo per trent’anni) dove Murrow era rispettato ed ammirato e dove l’uguaglianza ed i diritti degli altri erano la prima cosa da considerare. Un film appassionato dunque, ma che riesce a mantenere il necessario distacco per rendere omaggio, senza mitizzarlo, ad un uomo e ad un giornalista che ha fatto e raccontato la storia del XX secolo.

Ma se il riconoscimento di Murrow è il primo elemento di questa pellicola a balzare agli occhi, risulta ugualmente importante la carica di denuncia che accompagna il film. Il monito lanciato verso una televisione ed un’informazione sempre più asservite agli interessi degli sponsor, valeva allora, ma oggi appare ancora più pregnante. Così, in un periodo in cui la demonizzazione del diverso ed il decadimento della qualità dell’informazione sembrano essere all’apice, viene da augurarsi, proprio come faceva Murrow al termine di ogni sua trasmissione, Good Night, And Good Luck.

Titolo originale: Good night. And, good luck
Nazione: U.S.A.
Anno: 2005
Genere: Drammatico
Durata: 90′
Regia: George Clooney
Sito ufficiale: wippub.warnerbros.com
Cast: Alex Borstein, Robert John Burke, David Christian, Patricia Clarkson, George Clooney, Jeff Daniels
Produzione: George Clooney, Grant Heslov, Steven Soderbergh
Distribuzione: Mediafilm
Data di uscita: Venezia 2005