Il “Dannato vivere tour” ha fatto tappo nelle Marche, a Recanati. Rotolando verso… Recanati! È così che sono arrivati i Negrita il 24 agosto, unica data marchigiana in una piazza che non poteva chiamarsi altrimenti se non “Giacomo Leopardi” (siamo o non siamo a Recanati?). E allora, Negrita sia!
Perché c’è bisogno di un Cambio di mentalità, in tutti i sensi: è proprio con questo pezzo che il gruppo toscano apre la serata ed è sempre con l’incitamento a un cambiamento di vedute che il leader Paolo Bruni – per tutti Pau – parla ai giovani: “Siamo stanchi di sentire sempre le stesse cose alla tv, dai media, anche in rete. Questo è ormai un Paese in metastasi, che ha bisogno di una scossa forte, e la potete dare solo voi!”.
La musica sottolinea le parole: “Il vento sta cambiando e il sole splende, c’è chi lotta e chi si arrende, c’è chi dice cose nuove, c’è chi è morto e non lo sa” (Fuori controllo), Il libro in una mano, la bomba nell’altra, Salvation e così via, a lasciar parlare la voglia di una rottura, di uno strappo secco, a lasciar vibrare i sogni: “C’è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò”.
Ma prima di tutto c’è il rock, quello che – come racconta Pau – i Negrita suonavano a Recanati tanti anni fa, al Bar Fly, una fatica immensa ma quello sì che era rock vero! E poi c’è anche il reggae time, con pezzi tutti da ballare come Radio Conga, le cui note scivolano via sullo sfondo di un video che va.
A Recanati venerdì sera si brucia (Brucerò per te), si rotola (Rotolando verso sud), si ascolta (Che rumore fa la felicità?), ci si perde tra suoni di chitarra, batteria, fisarmonica. Ci si emoziona con le note di Magnolia, che Pau chiude in un bellissimo assolo live.
Prima del bis, la provocazione ironica: “A Gallipoli facevano molto più casino di voi!” I Negrita si fanno attendere e pregare, prima del concerto e prima del bis, ma poi eccoli di nuovo sul palco, a intonare quel Mama Maè che tutti vogliono, desiderano, attendono con ansia.
L’ultimo pezzo – Gioia infinita – la band lo dedica al suo pubblico marchigiano, “nella speranza che il 2012 sia un anno migliore di quello che se ne sta andando”.
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