“I volti segreti di Giotto” di Giuliano Pisani

Esplorando la Cappella degli Scrovegni

Il libro d’esordio dello studioso padovano Giuliano Pisani è dedicato all’esaltazione della bellezza e mediante questa alla ricostruzione del significato più autentico del fiore all’occhiello della città di Padova, la Cappella degli Scrovegni.

A pochi passi dal centro di Padova, si trova uno dei luoghi in cui l’Arte è stata rivoluzionata: la Cappella degli Scrovegni, affrescata da Giotto tra il 1303 e il 1305, su commissione di Enrico Scrovegni. Nel giro di pochi anni, il pittore e architetto fiorentino realizza il ciclo delle Scene della vita della Vergine e di Cristo, le sequenze dei Vizi e delle Virtù e il Giudizio Universale con una maestria e uno spirito innovativo tali da portare Cennino Cennini, scrittore d’arte e pittore della fine del Trecento, a scrivere nel suo Commentario che egli “rimutò l’arte del dipingere di greco in latino e ridusse al moderno”, ossia che Giotto rese possibile il passaggio dell’arte italiana dalla tradizione bizantina alla nuova cultura gotica. Assieme agli affreschi della basilica superiore di Assisi, le opere della Cappella degli Scrovegni rappresentano al meglio il ruolo avuto da Giotto nel realizzare questa evoluzione. Il libro si pone come scopo quello di spiegare la reale portata, il vero significato di quanto fatto dal maestro fiorentino, in primo luogo attraverso una minuta descrizione di ogni scena, poi andando più a fondo, ossia scegliendo di chiarire alcuni misteri della Cappella. E’ stato Giotto a concepire il programma iconografico o c’è la mano di altri? Qual è il messaggio racchiuso nelle sequenze dei Vizi e delle Virtù? Cosa significano le strane creature che stanno sotto il trono di Cristo? Queste sono solo alcune delle domande che l’autore, professore al Liceo Tito Livio di Padova ed ex assessore comunale alla Cultura, si è posto, cercando delle adeguate risposte.

Particolarmente interessante è proprio il discorso relativo ai Vizi e alle Virtù, rappresentati rispettivamente sulla parete nord e sud, in maniera da formare delle coppie di opposti (Stultitia – Prudencia, Incostantia – Fortitudo, Ira – Temperantia,…) diretti a comunicare il messaggio per cui un vizio può essere superato solo ponendo in essere atteggiamenti tali da realizzare la virtù contrapposta. Tuttavia il professor Pisani coglie delle incongruenze tanto nella sequenza delle virtù cardinali quanto in quella delle virtù teologali: nel primo caso, Giotto dipinge prudenza, fortezza, temperanza e giustizia, discostandosi dall’ordine di San Tommaso (prudenza e giustizia sono invertite), nel secondo, si trovano fede, carità e speranza in luogo di fede, speranza e carità come dettato da San Paolo. Secondo Pisani questa scelta non è casuale. Lo scopo di Giotto è porre in rilievo la Iustitia e la Spes, viste come realizzazioni massime rispettivamente delle Virtù teologali e di quelle cardinali. Si tratta solo di un esempio di come, attraverso il ragionamento e il ricorso ai libri dell’Antico e del Nuovo Testamento, ai Vangeli apocrifi, agli scritti dei Padri della Chiesa, sia possibile comprendere che, ai tempi di Giotto, la Cappella degli Scrovegni assolvesse al tempo stesso la funzione di Bibbia figurata e di percorso verso la salvezza (seguendo gli atteggiamenti indicati dalle Virtù).

Probabilmente il libro dirà poco a chi non è un appassionato d’arte o non è padovano, ma per gli appartenenti a queste categorie rappresenta senz’altro un must-have: per i primi, perché vengono esposte delle teorie innovative circa gli affreschi della Cappella e l’intreccio filosofico-teologico sul quale essi si basano, per i secondi perché solleticherà indubbiamente la loro patavinitas, il loro senso di appartenenza, con diverse storie che partono dall’opera di Giotto e abbracciano l’intera città.

Giuliano Pisani, I volti segreti di Giotto, Rizzoli, 2008, pp. 362, € 21,50.