“IL CODICE DA VINCI” di Ron Howard

Molto rumore per nulla

Una serie di omicidi, una pista cifrata che si snoda da Leonardo da Vinci ad oggi e un mistero che potrebbe infrangere duemila anni di dogmi cristiani difesi con ogni mezzo: la Storia che si intreccia al mito e alla fiction. Un professore di Harvard, Robert Langdon, esperto in simbologie religiose, e un’agente-crittologa della polizia parigina, Sophie Neveu, si trovano nel mezzo di una contesa millenaria tra “soldati della Fede” e “custodi della Verità”, in un’intricata battaglia che ha per oggetto la mortalità di Cristo, i suoi rapporti con gli apostoli e Maria Maddalena e le trascrizioni dei Vangeli.

Dal best seller più venduto nel mondo, arriva massicciamente nei cinema (910 copie in Italia, record) la trasposizione cinematografica del romanzo di Dan Brown, ad opera del regista premio Oscar Ron Howard. Un’invasione cinematografica in contemporanea mondiale – a due giorni dall’anteprima al Festival di Cannes – pronta a sfruttare il successo planetario del romanzo del fortunato scrittore americano e tempestivamente in grado di mettere a frutto la eco mediatica creata da “il caso da Vinci”. Già, perché a tener banco, più che la qualità della pellicola, sembra essere il polverone sollevato da diverse componenti della Chiesa Cattolica (e non solo), e da alcuni zelanti credenti, in merito alla presunta blasfemia de Il Codice da Vinci. Lasciate alle spalle polemiche sproporzionate rispetto all’approccio ricreativo e di intrattenimento del libro e del film, soprassedendo a boicottaggi preventivi e picchetti davanti ai cinema, la spasmodica attesa per vedere sul grande schermo la trasfigurazione delle fantasie dei lettori è stata soddisfatta. Ma il risultato ha il sapore dell’occasione mancata.

Messa in moto la macchina hollywoodiana, di cui Howard è navigato e abile conduttore, coinvolte grandi case di produzione (del resto nessuno si sarebbe lasciato sfuggire la ghiotta occasione) e radunato un cast internazionale all stars, Il Codice da Vinci era già indirizzato sui binari che portano alla gloria (il successo economico è comunque assicurato). Ma alla più importante vetrina cinematografica mondiale, proiettate per la prima volta le immagini tanto agognate, l’incantesimo si è già spezzato. Accolto con siderale freddezza da critica e pubblico, il film di Howard si rivela per quello che in realtà è: un thriller adagiato sul successo del libro e privo di mordente. Se infatti l’indagine pseudo storico-religiosa che conducono i due protagonisti – la male assortita coppia Hanks–Tautou, poco convinto lui e spaesata lei – dovrebbe tenere incollati alle poltrone gli spettatori, il racconto riassuntivo e semplificato, messo in scena seguendo fedelmente i dettami del best seller di Brown, non avvince e, a volte, annoia. I tasselli del puzzle genealogico sull’eventuale “più grande menzogna della storia” vengono composti rapidamente senza fornire al pubblico né il tempo né gli strumenti per ragionare almeno un po’ sugli indizi, e la portata “rivoluzionaria” delle scoperte e delle deduzioni rivelate dal dott. Langdon e soci sorprende la prima volta, ma senza lasciare il segno.

A spasso nelle buie gallerie del Louvre, tra la Gioconda e la Vergine delle rocce, inseguiti da un autoflagellante monaco albino, da un poliziotto asservito al potere religioso e dalla frenesia di risolvere il mistero dei misteri, i protagonisti conversano allo stesso modo, senza molto pathos e cambiamenti di registro, sulle disavventure del loro passato e sulle origini del cristianesimo, su omicidi in nome di Dio e paternità divine. E se un thriller dovrebbe nutrirsi della suspance che riesce a ingenerare nello spettatore, allora anche i puntuali e calcolati colpi di scena che, seppur fugacemente, compaiono nella pellicola, non sorprenderanno di certo i milioni di lettori del romanzo, già esperti conoscitori delle “verità” di Dan Brown, né spiazzeranno troppo chi non ha letto il libro, dopo mesi di astute e mirate “rivelazioni” pubblicitarie.

Titolo originale: The Da Vinci Code
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Thriller, Drammatico
Durata: 148′
Regia: Ron Howard
Sito ufficiale: www.sonypictures.com
Sito italiano: www.codice-davinci.it
Cast: Tom Hanks, Jean Reno, Audrey Tautou, Alfred Molina, Ian McKellen, Paul Bettany, Jurgen Prochnow
Produzione: Columbia Pictures Corporation, Imagine Entertainment
Distribuzione: Sony Pictures
Data di uscita: Cannes 2006
19 Maggio 2006