L’interessante regia di Antonino Varvarà al Teatro Aurora di Marghera.
Presentata alla 39° Biennale Teatro di Venezia, Il padre di famiglia con scene da Il Giocatore propone un’inconsueta lettura della commedia goldoniana.
Il testo è stato sottoposto ad una sottile scomposizione, in una serie di quadri che si completano con alcune scene di bisca dalla celebre commedia Il Giocatore, dedicata al vizio del gioco d’azzardo.
La contestualizzazione durante gli anni del fascismo è portata a termine con sicurezza e offre interessanti spunti narrativi. Il padre diventa una sorta di piccolo Duce famigliare, che non risolve la crisi famigliare, ma la posticipa imponendo al figlio degenere di andare volontario in Abissinia.
L’idea che i diversi momenti narrativi è una concezione moderna di Goldoni, come un anticipatore del dramma borghese che emerge chiaramente proprio dalla frammentazione del testo. Ogni singolo episodio, anticipato da una canzone dell’epoca (da Faccetta nera a Vivere), diventa un flash dentro l’intimità della casa padronale, in cui si nascondono amanti, amori, furti e falsa moralità.
L’inevitabile lieto fine lascia sospesi, con il dubbio – quasi una sicurezza – che ciò che è accaduto non sia stato un passaggio nella vita famigliare, ma un’inevitabile rottura.
Caldi applausi di un pubblico entusiasta che promuove tutta la compagnia e approva la moderna scelta registica.
Il padre di famiglia da Carlo Goldoni (con scene tratte da Il giuocatore)
Riduzione, libero adattamento e regia di Antonino Varvarà
Con Anna Bortolato, Lorenzo Confalonieri, Francesca D’Este, Lucia Messina, Silvia Nanni, Giulio Nerici, Gianni Nistri, Dino Polito
Scene di Giovanni Milanese
Costumi di Chiara Mario
Luci di Marco Giusti
Tecnico luci e fonico Roberto Barcaro
Make up Andrea Vannoni
Realizzazione scene Massimo Furlanetto e Marco Giusti
Foto di scena Rudj Todaro
Assistente alla regia Chiara Da Ronche
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