Dopo Dark Shadows e l’ultimo capitolo di Twilight, potevamo credere che il discorso “vampiri” si fosse chiuso per questa stagione? E invece… eccovi servita una particolare versione della biografia di Abramo Lincoln.
Lincoln apprende in giovane età che sua madre è stata uccisa da un vampiro. Questo provoca la sua curiosa ma non documentata sanguinosa vendetta, che dura per tutta la sua vita, contro i vampiri e gli alleati proprietari di schiavi. Coprendo uno spazio temporale che va dal 1820 al 1865, ovvero dall’infanzia del Presidente degli Stati Uniti d’America alla fine della guerra di secessione, Abraham Lincoln: Vampire Hunter era riuscito in questi ultimi mesi di promozione ad incuriosire i fan dell’horror e della mitologia vampiresca di stampo cinematografico, per via del romanzo originale, scritto da Seth Grahame-Smith, dell’affascinante rilettura storica, che vorrebbe una leggenda come Abraham Lincoln trasformarsi in vendicativo cacciatore di vampiri, della produzione firmata Burton e soprattutto della regia del russo Timur Bekmambetov, esploso in patria con I guardiani della notte e I guardiani del giorno, per poi conquistare Hollywood grazie al più che apprezzabile Wanted.
Peccato che dopo 4 lunghi anni d’attesa, e dinanzi a un cospicuo budget, di circa 80 milioni di dollari, Bekmambetov abbia realizzato il suo film meno riuscito. La colpa? Probabilmente è facile a dirsi. Dopo aver azzoppato l’innocuo ed evitabile Dark Shadows, Seth Grahame-Smith ha infatti messo la sua triste firma anche su Abraham Lincoln. Giocando continuamente sull’inutile, ripetitivo e spesso inspiegabile “eccesso coatto”, Grahame-Smith e Bekmambetov perdono totalmente la bussola della qualità, dando vita ad un’accozzaglia di rallenti sanguinolenti e stancanti, per quanto abusati, malamente uniti da uno script ricco di buchi e situazioni talmente poco credibili da lasciare di sasso.
Vero è che Seth Grahame-Smith partiva da un suo romanzo, ma il passaggio in sala deve aver nuociuto alla sua tutt’altro che abile penna, colpevole di dialoghi troppo spesso penosi, abbinati a lunghe scene così spaccone e poco credibili da non avere senso logico nè soprattutto produttivo. Perché, come possa aver fatto Tim Burton a mettere il proprio marchio dinanzi a un film simile resterà uno dei misteri di quest’estate 2012.
Tralasciando alcune idee tutt’altro che malvagie, Bekmambetov si lascia prendere la mano da un budget importante e da una sceneggiatura slegata come una ginnasta russa, abbinata a un 3D oggettivamente inutile e a un enorme ma decisamente sprecato abuso di CG, tra ridicoli inseguimenti a cavallo e agghiaccianti treni in fiamme dal finale delirante.
Caotico, forzato, sicuramente violento ma non per questo anche solo lontanamente accettabile, La leggenda del cacciatore di vampiri non fa altro che confermare il difficile momento di forma dei vampiri hollywoodiani, in questi ultimi anni passati dalla versione Harmony di Twilight al dandy comico di Dark Shadows, fino a toccare il ridicolo tamarro firmato Timur Bekmambetov, a cui consigliamo di tornare a elaborare l’annunciato Wanted 2. Nella speranza che qualcuno intuisca le scarsissime potenzialità in cabina di scrittura di Seth Grahame-Smith, prima che torni a fare ulteriori danni.
Titolo originale: Abraham Lincoln: Vampire Hunter
Nazione: U.S.A.
Anno: 2012
Genere: Fantastico, Horror, Thriller
Durata: 105′
Regia: Timur Bekmambetov
Sito ufficiale: www.ablincoln-cazadordevampiros.com
Cast: Mary Elizabeth Winstead, Alan Tudyk, Dominic Cooper, Rufus Sewell, Benjamin Walker, Anthony Mackie, Jimmi Simpson, Marton Csokas
Produzione: Abraham Productions, Bazelevs Production, Tim Burton Productions
Distribuzione: Twentieth Century Fox
Data di uscita: 20 Luglio 2012 (cinema)