La rossa chioma della Mannoia accende Ferrara

Una bellissima tappa del tour "Sud" al Teatro Comunale

Il 17 maggio Fiorella Mannoia ha portato il suo “Sud” al Teatro Comunale di Ferrara. “Io la sera mi addormento e qualche volta sogno perché voglio sognare, e nel sogno stringo i pugni, tengo fermo il respiro e sto ad ascoltare.
Qualche volta sono gli alberi d’Africa a chiamare, altre notti sono vele spiegate a navigare. Sono uomini e donne, piroscafi e bandiere, viaggiatori e viaggianti da salvare”.

Basterebbe questo pugno di parole per centrare lo spirito di Sud il nuovo tour che vede Fiorella Mannoia impegnata a cantare, ballare e coinvolgere attraverso una giostra di sensi il pubblico dell’Italia intera, in una serie di tappe che saltellano da un luogo all’altro della penisola.

Il 17 maggio la chioma rossa della Mannoia ha riscaldato l’atmosfera del Teatro Comunale di Ferrara: un concerto un po’ gitano e molto caloroso, coinvolgente e interattivo (in poche altre situazioni ci si è trovati di fronte a un pubblico tanto desideroso di dire la propria ad alta voce, tra una canzone e l’altra).

Lei, Fiorella, questa volta si è davvero accerchiata di talenti che hanno reso il tutto ancora più frizzante e simpatico di quanto già non fosse. Primo fra tutti il rapper Frankie HI-NRG MC, con cui la Mannoia ha scritto il brano “Non è un film”, vincendo il Premio Amnesty Italia 2012. E poi i ragazzi del Progetto Axé (su cui è possibile scoprire tutto dando un’occhiata al sito della cantante), in veste di ballerini.

In questo viaggio verso il “Sud” che Fiorella Mannoia ha regalato alla città di Ferrara, le grandi canzoni che tutti conosciamo – e amiamo – non sono certo mancate: Quello che le donne non dicono, Il cielo d’Irlanda, I treni a vapore, le cover – come Sally e Via con me.
Brano dopo brano, strumento dopo strumento (persino il rarissimo kora), sono sfilati – insieme alle parole e alle note – anche i vestiti, che la Mannoia ha indossato sul palco a piedi nudi, zingara “raffinata”. Per poi passare a jeans e maglietta, raccontando al suo pubblico di progetti e solidarietà. E anche di persone: Thomas Sankara ad esempio, carismatico leader del Burkina Faso ucciso nel 1987, a cui lo spettacolo era dedicato.

Tra i titoli, anche Io non ho paura, Se il diluvio scende, Dal tuo sentire al mio pensare, Luce scritta da Luca Barbarossa e ancora molti altri pezzi, all’interno di una scaletta ricca, eterogenea e densa di contenuti.

Il bis la Mannoia lo ha cantato seduta sulle scalette del palco, per poi mettersi a ballare tra il pubblico e con il pubblico. Carico di energia l’intero spettacolo, ma specialmente l’exploit finale, quando chi era seduto in platea è stato trascinato tra danze, giravolte e un’incredibile voglia di liberarsi da convenzioni, malinconie e apatia.

Insomma, una grande Fiorella Mannoia che a Ferrara ha meritato ogni singolo “Brava!” a lei rivolto (ed erano tanti!) e ogni applauso, donando in cambio un tripudio di emozioni.

Info:
www.fiorellamannoia.it
www.teatrocomunaleferrara.it

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Chiara Giacobelli è una scrittrice e giornalista nata nel 1983. Si è laureata a pieni voti in Scienze della Comunicazione e poi Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. E' iscritta all'Ordine dei Giornalisti dal 2006 e ha pubblicato undici libri, tra cui il pluri-premiato saggio biografico "Furio Scarpelli. Il cinema viene dopo" realizzato insieme ad Alessio Accardo di Sky Cinema e al critico Federico Govoni. Nel 2016 è uscito il suo romanzo d'esordio "Un disastro chiamato amore" edito da Leggereditore del gruppo Fanucci. Come giornalista collabora anche con il gruppo Cairo Editore (Bell'Italia e In Viaggio), Affari Italiani, Luxgallery, oltre a tenere un blog culturale sull'Huffington Post. Il suo sito è www.chiaragiacobelli.com, oppure potete seguirla tramite Facebook, LinkedIn e Twitter.