La prefazione del libro, edito da Lindau, chiarisce subito gli intenti della pubblicazione. Il volume, infatti, non si presenta come una storia dell’animazione, ma come una riflessione sul genere e sulle tecniche attraverso l’analisi di varie opere.
L’intento analitico di Passo uno è dato anche dalla sua origine. Il volume nasce da una serie di interventi dei due autori a un seminario sul cinema di animazione, e prende in esame da un lato l’animazione dei grandi Studios americani, dall’altro le diverse correnti sperimentali.
La prima parte si apre con il contributo di Giaime Alonge, che cerca di contestualizzare il cinema di animazione all’interno della storia del cinema partendo dalle parole di Ejzenstejn su Mickey Mouse. Il discorso si amplia poi prendendo in esame tutte le forme di animazione sviluppate dall’epoca del muto fino ai contemporanei film in digitale.
Il saggio di Alessandro Amaducci, che costituisce la seconda parte del volume, invece, si concentra sui contributi che varie e molteplici avanguardie hanno fornito allo sviluppo delle tecniche di animazione da Méliès alla tecnica della pixillation.
L’animazione allarga in confini del cinema, e i saggi che compaiono in Passo uno, tengono anche conto di videoclip, videoarte, tecniche digitali e software che creano questa nuova dimensione dell’immagine. Il volume, inoltre, fornisce un’utile combinazione di storia della tecnica e cronologia delle opere che permette al lettore, attraverso questo percorso trasversale, di seguire l’evoluzione dell’immagine animata.
L’animazione, ora, è davvero l’ultima frontiera del cinema. Un confine che permette di andare oltre l’immaginazione grazie a tecniche che non riguardano solo l’arte cinematografica in senso stretto, ma che riguardano l’uso e il consumo delle immagini in tutte le loro forme.
Giaime Alonge e Alessandro Amaducci, Passo uno. L’immagine animata dal cinema al digitale, Lindau, 2008, pp. 160, euro 16,50.