“Sherlock Holmes” di Guy Ritchie

Ratio elementare

Nella grigia Londra dell’800 il detective Holmes (Robert Downey Jr.) riesce ad acciuffare il perfido Lord Blackwood, criminale esperto di magia nera nonché autore di molteplici omicidi. Il cattivo è condannato a morte ed impiccato. Fine della storia? … No. Lord Blackwood resuscita e compie nuovi efferati assassini. Sta a Holmes e il suo aiutante, il Dott. Watson (Jude Law), risolvere il caso di nuovo.

Bisogna risalire al lontano 1902 per trovare il primo adattamento cinematografico dei racconti di Conan Doyle incentrati sul detective. Di lì sono state girate altre innnumerevoli pellicole, classici i film anni ’30 e ’40 interpretati da Basil Rathbone, incarnazione perfetta dell’investigatore con pipa e violino, nella casa di Baker Street.

Oggi Guy Ritchie porta sullo schermo un Holmes bohemien ma razionale, inserito in una storia ispirata non ad un singolo romanzo ma a tutta la bibliografia di Conan Doyle. Il personaggio del detective è presentato come un uomo d’azione: vengono evidenziate la sue passioni per arti marziali e fight club, nei libri solo accennate, anche se l’indole del personaggio, attento osservatore e illuminato sostenitore della dottrina scientifica, rimane la stessa del passato. L’azione è indubbiamente presente nel film, ma ad un analisi più approfondita possiamo osservare quanto il plot sia più incentrato su dialoghi e ragionamenti del protagonista, poi solo puntellati dalle sequenze movimentate.

Il tratto più interessante di Sherlock Holmes sta nello stile registico di Ritchie, che con fulminei frames analettici ripercorre i ragionamenti e le associazioni mentali del detective ogni qualvolta questo debba spiegare una delle sue scoperte. Così lo spettatore sperimenta visivamente l’efficacia del metodo razional-matematico utilizzato dall’investigatore e si ritrova più coinvolto nel continuo susseguirsi di riferimenti e immagini, capaci di rendere attraente anche il dialogo più complesso.

L’interpretazione di Robert Downey Jr. è straordinaria: l’attore sfoggia tutto il cinismo e l’arroganza del detective e non può non fare innamorare il grande pubblico, già abituato al materialismo di un personaggio conosciuto sul piccolo schermo: Dottor House. Il medico è ispirato infatti alla figura di Holmes e sarà facile per lo spettatore televisivo accostare l’interpretazione di Hugh Laurie con quella di Downey Jr.

Il contrasto simbolico-ideologico sviluppato nel film è quello tra la forza della logica e l’irrazionalità della magia. La trama risulta emblematica per mostrare la fede del protagonista nella scienza e tratteggiare la paura e lo stupore per la nuova tecnologia, radicati nel pensiero popolare dell’800.

La storia ruota intorno al tema della morte come evento ignoto e misterioso (“La morte non è che l’inizio” afferma Blackwood): solo Holmes e Watson, appunto un medico, potranno attuare l’autopsia dei corpi senza vita. Solo loro violare le tombe. Solo loro combattere la fobia comune. Solo allora sarà annientato il nemico, nella consapevolezza che non esiste magia ma solo prestigio.

Titolo originale: Sherlock Holmes
Nazione: Regno Unito, Australia, U.S.A.
Anno: 2009
Genere: Azione, Mistero, Drammatico
Durata: 130′
Regia: Guy Ritchie
Sito ufficiale: www.sherlock-holmes-movie.warnerbros.com
Sito italiano: wwws.warnerbros.it/sherlock

Cast: Robert Downey Jr., Jude Law, Rachel McAdams, Mark Strong, Kelly Reilly, Eddie Marsan, James Fox, Hans Matheson, Geraldine James, William Houston
Produzione: Lin Pictures, Silver Pictures, Village Roadshow Pictures, Wigram Productions
Distribuzione: Warner Bros.
Data di uscita: 25 Dicembre 2009 (cinema)