“Inizio di Agosto 1881, a Sils Maria, a 2000 metri sul livello del mare e molto più su, al di sopra di tutto ciò che è umano.”, così Friederich Nietzsche chiudeva la nota su una delle sue teorie più famose, l’Eterno Ritorno. Calato nell’infinita cerchia delle montagne svizzere, il filosofo come lo spettatore di Sils Maria, riflette nell’ambiente la propria immagine congelata, nell’eternità sempre uguale o nella vita in cui non si accetta il necessario passaggio di consegna verso la nuova generazione.
Tale è la situazione di Maria Enders (Juliette Binoche) che vive ancora nel momento in cui venne scelta per il ruolo ne Il serpente di Maloja di Wilhelm Melchior, interpretazione che lanciò la sua carriera. La piéce teatrale mette il scena il rapporto distruttivo tra due donne, la giovanissima Sigrid e la più matura Helena e Maria, famosa per la sua interpretazione di Sigrid, aveva accolto con gioia la notizia che l’autore fosse al lavoro da anni su un seguito convincendosi che sarebbe tornata ad interpretare il suo vecchio personaggio divenuto una donna matura.
La morte di Melchior fa sì che il suo lavoro passi a Klaus Diesterweg (Lars Eidinger) che però non ha intenzione di proprorre un seguito avendo in mente una riedizione in cui Marie sarà Helena e l’attrice hollywoodiana Jo-Ann Ellis (Chloë Grace Moretz) interpreterà Sigrid. Con la sua assistente Valentine (Kristen Stewart), Marie si reca a Sils Maria, in Engadina, dove viveva Melchior e dove il testo era stato concepito, per preparare la sua interpretazione. La recitazione come la vita, anzi, più della vita. Tutto ciò che un uomo può sperimentare nella sua esistenza viene amplificato dalla scrittura dei personaggi e dall’interpretazione attoriale.
Gli slanci grandiosi e le miserie umane trovano nella sceneggiatura una cassa di risonanza che impedisce di fare distinzione tra attore e personaggio, tra maschera e mascherato. Nel suo ultimo film, l’acutezza di Olivier Assayas non tralascia nulla nel delineare i rapporti tra l’attore e il suo lavoro imprimendo sullo schermo lo scontro generazionale nella settima arte. Come Sigrid e Helena sono due donne legate ed eternamente avversarie nella vita per motivi psicologici e anagrafici, anche Maria e Jo-Ann si ritrovano sui due fronti opposti del loro lavoro. Da una lato Maria è interamente assorbita dalla formazione classica, ignora l’evoluzione che il mondo ha portato avanti arrivando a considerare la sua interpretazione in uno dei film sui mutanti come un compromesso da dimenticare.
Jo-Ann è invece “un’attrice di serie A che desiderava essere un’attrice di serie B”, usa la sua formazione classica come semplice strumento attoriale e non si fa problemi nel comparire in pessime produzione fantascientifiche e in calzamaglia, ironia del casting, l’attrice che la interpreta è diventata famosa proprio grazie al suo ruolo di Hit Girl in Kick-Ass (2010) e Kick-Ass 2 (2013). Mute testimoni del dramma, le montagne dell’Engadina, personaggi secondari a tutti gli effetti, monopolizzano la visione per intere sequenze con una presenza inquietante e ieratica che contribuisce, assieme alla sapiente regia a rendere il film assolutamente indimenticabile.
Titolo originale: Clouds of Sils Maria
Nazione: Francia
Anno: 2014
Genere: Drammatico
Durata: 124′
Regia: Olivier Assayas
Sito italiano: www.mymovies.it/silsmaria
Social network: facebook
Cast: Chloe Moretz, Kristen Stewart, Juliette Binoche, Brady Corbet, Claire Tran, Johnny Flynn, Hanns Zischler, Angela Winkler, Jerry Kwarteng, Lars Eidinger
Produzione: CG Cinéma, CAB Productions, Ezekiel Film Production, Pallas Film, Vortex Sutra, Arte France Cinéma
Distribuzione: Good Films
Data di uscita: Cannes 2014
06 Novembre 2014 (cinema)