“Solo” di Elton John

A Venezia un pianoforte magico

Sono da poco passate le 21.00 e all’entrata di Piazza San Marco la folla sgomita per ascoltare e riuscire ad intravedere un mito della musica, che per l’unica data italiana del Rocket Man Tour 2008 ha deciso di omaggiare l’eleganza di una delle piazze più belle del mondo: Elton John dedica le sue canzoni a Venezia.

Numerosi brani storici per quasi due ore di spettacolo. Si comincia con l’emozionante Your Song: il pubblico esplode in un caloroso applauso. La platea adibita per l’occasione è gremita di fan accorsi da tutto il mondo. Le note del pianoforte sembrano raggiungere magicamente ogni angolo della piazza, ogni colonna, ogni capitello, ogni statua. La luce della musica illumina d’incanto questa incomparabile scenografia che sfoggia al chiarore di una timida luna il bianco dei suoi marmi.

La presenza sul palco di Sir John crea, nonostante il via vai del pubblico alla ricerca del proprio posto (inevitabili le proteste dei paganti), un’atmosfera intima: sembra di essere in un maestoso salotto dove un mito della musica ha deciso di regalarti la sua esibizione privata. Sul palco solo un pianoforte illuminato da semplici luci. Lo spettacolo, infatti, si sprigiona dai tasti del pianoforte. Le canzoni si susseguono e si rincorrono come fossero colonna sonora di una vita magica consegnata spiritualmente nelle mani della Musica. Proprio sulla giacca dell’artista compare la scritta “Music Magic”. Sixty years old, Daniel, Nikita, accolte con applausi scroscianti anticipano Sorry seems to be the hardest word: il pubblico non resiste e in piedi accompagna ad alta voce tutta l’esecuzione.

Elton si alza spesso e incita il pubblico. Lo indica e lo ringrazia: anche lui è emozionato alla vista delle seimila persone che riempiono la piazza. I sentimenti onnipresenti lasciano la prima fila ai virtuosismi e alle improvvisazioni magistrali del pianista John che si diverte sul brano Rocketman. Durante Candle in The Wind le lampade a forma di candele che decorano tutte le finestre di Piazza San Marco si illuminano suscitando con un piccolo colpo teatrale lo stupore dei presenti. Le standing ovation continuano: Honky Cat, Sacrifice, The Blues. Ma è in arrivo una tempesta, musicale per fortuna: Crocodile Rock cancella il bon ton delle signore presenti e anche i più giovani (non tantissimi) decidono di salire sulle sedie per accompagnare con le mani una canzone senza tempo. Chiudono lo spettacolo I am still standing e Don’t let the sun.

Elton John commosso saluta tutti, mentre migliaia di persone inzuppate di buona musica e sentimenti riprendono il cammino verso casa.

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