“THYSSENKRUPP BLUES” DI PIETRO BALLA E MONICA REPETTO

Morti Bianche

Orizzonti – Eventi
“ThyssenKrupp Blues” approda al Lido nella giornata dedicata alle morti sul lavoro: un documentario – quello dei registi Balla e Repetto – che riaccende i riflettori sulla tragedia che ha causato la morte di sette operai nella sede di Torino dell’acciaieria tedesca.

Qualcuno le chiama morti bianche, qualcun altro – forse più opportunamente – parla di stragi. A Venezia è la giornata dedicata agli incidenti sul lavoro e, più precisamente, alla tragedia che nel dicembre scorso ha colpito sette operai della ThiessenKrupp di Torino, morti in un incendio divampato durante la notte. Il documentario di Pietro Balla e Monica Repetto (ridotto all’essenziale con i suoi settanta minuti circa), riaccende i riflettori su uno dei peggiori e ignobili incidenti capitati negli ultimi anni. Dal punto di vista “cinematografico”, la pellicola racconta l’odissea di Carlo, operaio di trent’anni, costretto a turni massacranti e paghe da fame per sbarcare il lunario. Il girato inizia quasi un anno prima dell’incendio che si svilupperà alla fine del 2007, prova documentale a sostegno dell’evitabilità della strage perpetrata nella sede torinese.

L’odissea del giovane calabrese inizia infatti nel mese di giugno, quando una lettera senza fronzoli da parte dell’azienda, gli comunica la cassa integrazione e un eventuale, futuro, trasferimento nella sede di Terni. Carlo lascia in tutta fretta Torino – e con essa tutte le speranze di costruire un futuro insieme alla sua compagna – per tornare a casa, impossibilitato a “campare” in una grande città con lo stipendio improvvisamente decurtato. Dopo un’estate al Sud, l’azienda lo richiama per ripristinargli il contratto, in attesa della definitiva chiusura della fabbrica. La mancanza di misure di sicurezza atte ad evitare incendi e incidenti dovuti alle alte temperature dell’acciaio, è cosa ben nota a Carlo e agli altri 300 operai della fabbrica, ma ciò non è sufficiente ad evitare quello che da lì a un mese approderà per giorni interi nelle pagine dei quotidiani.

Forse non servirà ad aprire gli occhi su questa Italia del 2008, ma documentari come questo ricordano agli spettatori i doveri che una nazione civile ha nei confronti dei suoi cittadini, mettendo chiunque nelle condizioni di lavorare senza rischiare in ogni momento la propria vita. Poi, lasciando per un attimo da parte il cinema, bisognerebbe ricordare ai sindacati, ai governanti e ai politici tutti che – dopo un bell’applauso di circostanza – bisogna agire. E in fretta.

Titolo originale: ThyssenKrupp Blues
Nazione: Italia
Anno: 2008
Genere: Documentario
Durata: 73′
Regia: Pietro Balla, Monica Repetto

Data di uscita: Venezia 2008