“Locke” di Steven Knight

Tutto in una notte

Venezia 70. Fuori Concorso
Ivan Locke – uno splendido Tom Hardy – è l’affidabilità fatta a persona. Quando si vuole andare sul sicuro, è meglio mettersi nelle sue mani, e godersi lo spettacolo. Per lui non c’è niente di più spettacolare di osservare, giorno dopo giorno, il protendersi verso il cielo di una delle sue costruzioni, preferibilmente un grattacielo. Ivan Locke è il miglior capocantiere sulla piazza. Da nove anni, non un ritardo, non un incidente. E’ “Mr. fila tutto liscio”. Ma una notte, le solide fondamenta di una vita di sacrifici e puntualità rischiano di sgretolarsi come una partita di cemento di bassa qualità. La mattina seguente verrà effettuata la più grande colata di calcestruzzo mai fatta in Europa, e Ivan Locke, per la prima volta, non sarà al suo posto. E’ la notte della resa dei conti, e Ivan Locke è deciso a fare la cosa giusta.

A volte non serve molto a scatenare un piccolo colpo di fulmine. Una storia compatta, un copione ben scritto, un casting azzeccato… e un quid incalcolabile, fuori dagli schemi, che sembra mettere tutto al suo posto, proprio come vorrebbe fare il protagonista del sorprendente Locke di Steven Knight. Girato in tempo reale, il film si svolge unicamente all’interno dell’abitacolo di una BMW, sull’autostrada verso Londra. Un’ora e mezza di viaggio (anche interiore) durante il quale scopriamo poco a poco la storia di un uomo tranquillo e preciso, abituato a grandi pressioni, ma ora alle prese con forze forse impossibili da gestire.

Armato di cellulare e vivavoce, Ivan prova a tenere insieme i pezzi di una vita che fino a pochi istanti prima sembrava senza una crepa. Telefonata dopo telefonata – Locke è intenzionato a non perdere il controllo nemmeno in questa situazione – capiamo le ragioni che l’hanno portato su quell’auto e conosciamo la sua famiglia, i suoi datori di lavoro, i suoi colleghi e una donna – inizialmente – misteriosa. Diluendo le informazioni, e reiterando i contatti surreali che avvengono esclusivamente via telefono, Knight prende all’amo lo spettatore costringendolo ad immergersi nella realtà di Locke minuto dopo minuto, senza una chance di tirarsi fuori da quella delicata situazione. Una tensione narrativa magistrale, ottenuta con pochissimi, ma calibrati accorgimenti.

“Ivan Locke”: continua a pronunciare il proprio nome il protagonista, come un mantra che gli ricordi chi è veramente, come amuleto per non veder scappar via la propria anima inseguendo la cosa giusta da fare, assumendosi la responsabilità di quello che è stato e il peso di quello che sarà. Sono scelte radicali, decisioni imprescindibili, dilemmi amletici di fronte ai quali lui non ha esitato un secondo, pronto a pagarne il prezzo. Lo spettatore può non condividere le sue scelte, o il suo codice morale, ma non può permettersi di restare impassibile davanti alla sua storia.

Titolo originale: Locke
Nazione: Regno Unito, U.S.A.
Anno: 2013
Genere: Drammatico
Durata: 85′
Regia: Steven Knight

Cast: Tom Hardy, Ruth Wilson, Andrew Scott, Olivia Colman, Tom Holland, Ben Daniels, Bill Milner, Alice Lowe
Produzione: IM Global, Shoebox Films
30 aprile 2014 (cinema)

Data di uscita: Venezia 2013