Venezia72: “Wednesday, may 9” di Vahid Jalilvand

Un quadro completo dell'esistenza: da intimista a sguardo su un Paese intero

Orizzonti 2015
Non sempre fare del bene è una buona idea. Non sempre inserire un’inserzione su un giornale in cui si promette una donazione di 10mila dollari al più bisognoso tra tutti gli “aspiranti” che si presenteranno è una buona idea. Ne sa qualcosa Jalal, medico che si troverà di fronte a una scelta logorante: chi privilegiare? Secondo quale criterio? E, soprattutto, è giusto farsi guidare da un rimorso cieco come quello di non aver avuto, undici anni prima, i soldi necessari per curare il proprio figlio?

La storia del benefattore si incrocia con quella di Leila e Satareh. La prima, una vecchia fidanzata di Jalal. Ora sposata e con una figlia, ma con un marito da diverso tempo costretto su una sedia a rotelle in condizioni disumane.
L’altra vicenda è quella della giovane Satareh, innamorata di Morteza che, più volte, ne ha chiesto la mano, venendo però sempre rifiutato a causa delle sue umili origini. I due allora decidono di sposarsi in gran segreto. Segue, scoperta dell’inganno dalla famiglia di lei, pestaggio violento del ragazzo e arresto di quest’ultimo, ça va sans dire.

Wednesday, May 9 è un bel film, che rimane lungo il percorso da anni tracciato dalla filmografia iraniana del cinema-verità, in grado di raccontare la realtà in tutta la sua crudezza. Gli attori recitano, ma i loro copioni equivalgono ai destini di tanti cittadini iraniani che con quella contemporaneità devono fare i conti tutti i giorni. Però, se questa è la forza del film, allo stesso modo ne rappresenta anche un limite, come se un certo tipo di filmografia fosse votata a seguire a priori determinati schemi, teoremi.

Tuttavia, un altro è il piano lungo il quale si sviluppa l’indagine di Jalilvand, alle prese con la sua prima pellicola, ed è lo sguardo intimo sulla psicologia di Jalal. Un uomo devastato dalla morte del figlio, accecato dall’odio verso tutte le persone all’epoca sorde al suo grido disperato di aiuto. E la sua rivincita con la vita. Rivincita portata a un’esasperazione che lo conduce a privarsi dei suoi beni pur di dare un senso al suo dolore.

Wednsday, May 9 costruisce così un quadro completo dell’esistenza umana, in tutte le sue sfaccettature, con uno sguardo che, da intimista, si sviluppa lungo i piani della comunicazione più semplice fino a restituire la visione di un Paese intero.

Wednesday, May 9 di Vahid Jalilvand – Iran, 102’

Niki Karimi, Amir Aghaee, Shahrokh Forootanian, Vahid Jalilvand