Nell’episodio culminate della trilogia cinematografica degli X-Men, i mutanti possono rinunciare alla loro condizione sovrumana grazie all’invenzione di una cura che rischia di annientare le diversità genetiche. Magneto, uno dei principali leader dei mutanti, esce dall’oscurità per organizzare una vera e propria rivoluzione contro la razza umana nel tentativo di eliminare la cura e chiunque la sostenga.
La Twentieth Century Fox presenta il ritorno della fortunatissima saga cinematografica degli X-Men. La pellicola, tratta dal celeberrimo fumetto di Stan Lee e Jack Kirby, è caratterizzata dal perfetto equilibrio tra azione e realismo, un realismo ambizioso e dal forte impatto emotivo.
Diretto da Brett Ratner, regista di Rush Hour – Due mine vaganti e Red Dragon, il film segue l’impostazione narrativa delle due precedenti pellicole: il tema è quello dell’importanza della diversità contrapposta all’omologazione. Per contenuto e forma, il film richiama alla mente una serie di interrogativi particolarmente significativi per una società vittima del pregiudizio come quella attuale. Il diritto alla propria individualità è l’elemento su cui si struttura l’intera vicenda filmica.
L’approfondimento delle tematiche relative l’alienazione e l’isolamento umano hanno permesso una migliore elaborazione dei personaggi, ora emotivamente più consapevoli di prima. La figura che incarna alla perfezione il dualismo sentimentale nella parabola del sovrumano è quella di Famke Janssen nel ruolo di Jean Grey. Nel secondo episodio, Jean si sacrifica per il bene dell’umanità affogando nelle acque del lago Alkali. In X-Men: Conflitto finale torna invece nelle vesti della “Fenice Nera” e diventa una pericolosa minaccia per il mondo. Dotata di una doppia personalità, la donna è vittima di poteri che vanno al di là della sua comprensione. L’oscura rinascita di Jean e la complessità del suo personaggio ha indubbiamente un significato molteplice: in lei rivive l’ambiguità e l’oppressione attuale. L’universo dei fumetti degli X-men è popolato da centinaia di personaggi che sono frutto di due forze opposte e fondamentali. L’uomo è definito come l’unione di due forze alterate, mai integrate.
Gli effetti speciali della pellicola di Ratner sono in grado di portare l’azione ad nuovo livello. Nella supervisione delle grandi scene d’azione troviamo una perfetta sintesi tra set girati dal vivo, effetti speciali ed effetti generati al computer. In X-Men: Conflitto finale gli effetti speciali trasmettono una sensazione di potenza e di perfetta padronanza grafica. La scena del Golden Gate di San Francisco, quella in cui Magneto strappa le fondamenta del ponte, è una delle più spettacolari ed emozionati di tutto il film. Per la realizzazione di questo particolare effetto visivo, il team dell’Art Direction ha dovuto costruire una sezione a grandezza naturale del ponte e dell’isola di Alcatraz.
Un film che piacerà agli appassionati del genere e che in qualche modo è in grado di simboleggiare una componente fondamentale dell’apparato psichico dell’uomo, ovvero la capacità “mutante” che è in ognuno di noi, l’unica irripetibile. Stan Lee, inventore del fumetto e fondatore della Marvel afferma: “Non mi aveva mai sfiorato l’idea che un giorno quelle piccole storie sarebbero potute diventare dei film così straordinari”.
Titolo originale: X-Men: The Last Stand
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Azione, Avventura, Fantascienza
Regia: Brett Ratner
Sito ufficiale: www.x3movie.com
Cast: Patrick Stewart, Hugh Jackman, Halle Berry, Famke Janssen, Ian McKellen, Rebecca Romijn-Stamos, Kelsey Grammer
Produzione: Avi Arad, Lauren Shuler Donner, Ralph Winter
Distribuzione: 20th Century Fox
Data di uscita: Cannes 2006
26 Maggio 2006