“1960” DI GABRIELE SALVATORES

Oltre il vetro - Il documentario in onda su Rai Tre sabato 16 ottobre

Dal Sud al Nord. La campagna di provincia e poi Napoli, Roma, Rimini e Milano. Il capoluogo lombardo nel 1960 ospita sempre più persone, automobili, vetrine e televisori. È il centro del «boom» economico: non si desidera niente perchè si ha già tutto. È una città «troppo grande per le gambe di un bambino».

C’era una volta un fanciullo e suo fratello Rosario, fuggito al nord verso una realtà luccicante. Le lettere arrivavano numerose ai genitori, piene delle parole con cui Rosario descriveva estasiato le grandezze del «miracolo economico» a Milano. Ma egli aveva anche dimenticato Rosalba, la sua promessa sposa infelice per la lontananza del fidanzato. Secondo lei l’unica soluzione per ricongiungersi all’amato era partire: allontanarsi dalla campagna e risalire verso nord. Percorrere un paese animato dal cambiamento e osservarlo attraverso il vetro di un finestrino. L’intera famiglia si mette in viaggio verso la città alla ricerca del fratello, del futuro sposo, del figlio abbagliato da un consumismo pressante.

Lo schermo cinematografico è come il finestrino di un treno attraverso il quale osservare un’altra epoca descritta tra luci e ombre. Si sviluppa un processo di «panoramatizzazione dello sguardo», grazie al quale il paesaggio cambia continuamente davanti all’occhio dello spettatore, passeggero immobile e passivo trascinato in un realistico viaggio indietro nel tempo.

Così si potrebbe descrivere 1960, film che Gabriele Salvatores ha presentato fuori concorso alla 67. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e che verrà trasmesso sabato 16 ottobre su Rai3. Il regista riutilizza le immagini di repertorio delle teche Rai: non crea un semplice documentario sul passato, ma un racconto che narra tramite immagini-verità la riunione di una famiglia. Il tessuto sociale di Napoli, la vita nei quartieri romani intorno a via Veneto, gli amori estivi sulla Riviera romagnola e ancora le trasmissioni in TV, le interviste alla gente comune, La dolce vita, L’avventura e il cinema che da quell’anno in poi cambia inevitabilmente, distinguendosi dai canoni classici della prima metà del secolo.

Il progetto del regista sarebbe quello di realizzare, dopo 1960, altri documentari con lo stesso metodo, sui decenni successivi. Il lungometraggio valorizza le potenzialità comunicative di un montaggio che diventa essenza del cinema e al riguardo il regista afferma: «Il montaggio delle immagini, in generale, può modificare o riscrivere anche la Storia degli anni che stiamo vivendo o abbiamo vissuto».

Avvalendosi della voce fuori campo (il bambino protagonista, ormai adulto) di Giuseppe Cederna, Salvatores descrive un Italia in movimento, osservata dall’interno. Racconta una storia semplice e riporta alla memoria «i posti», le depressioni e le meraviglie del grande «boom».

Titolo originale: 1960
Nazione: Italia
Anno: 2010
Genere: Documentario
Durata: 75′
Regia: Gabriele Salvatores
Cast: Giuseppe Cederna
Produzione: Rai Cinema
Data di uscita: Venezia 2010
Il film verrà programmato sabato 16 ottobre su RaiTre al termine di “Che tempo che fa” dove sarà ospite il regista Gabriele Salvatores.

1960 uscirà in Dvd in novembre per 01 Distribution.