In occasione della recente posa della prima pietra del Nuovo Palazzo del Cinema di Venezia, ideato da 5+1AA-Rudy Ricciotti, Alfonso Femìa, Gianluca Peluffo, Rudy Ricciotti presentano giovedì 11 settembre alle ore 19 presso la Peggy Guggenheim Collection – con il patrocinio e il sostegno della Regione del Veneto e il patrocinio della Fondazione la Biennale di Venezia – il libro dedicato a questo atteso futuro progetto insieme alla monografia “5+1AAarchitectures, Il silenzio del sottomarino”, che documenta la decennale attività italiana ed europea dello studio.
Entrambe le pubblicazioni sono trilingui (italiano, francese, inglese) e coedite da Ante Prima, AAM Editions e Silvana Editoriale.
Proclamato nel 2005 vincitore del concorso internazionale per la progettazione del Nuovo Palazzo del Cinema di Venezia bandito nel 2004, lo studio di architetti italiani, 5+1AA, con il socio francese Rudy Ricciotti, rende evidente che il nostro Paese può tornare ad essere centrale nella cultura e nell’imprenditoria internazionale. Nel 2007 realizza il progetto preliminare integrato per la gara che viene definita entro lo stesso anno. Da marzo 2008 ha l’incarico di direzione artistica e consulenza al responsabile del procedimento per gli aspetti architettonici e artistici del progetto, che verrà realizzato al Lido entro il 2011 nell’ambito delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
L’opzione progettuale sviluppata da 5+1AA-Rudy Ricciotti per l’ideazione del Nuovo Palazzo del Cinema di Venezia, in rottura con tutti gli altri progetti concorrenti, è quella del vuoto e della dissimulazione. La piazza esistente al Lido viene conservata con la sua vegetazione e lastricata per preservare un libero accesso visuale al mare. Le nuove strutture sono interrate con il duplice obiettivo di guadagnare spazio e di giocare simbolicamente con la definizione di cinema, luogo uterino per antonomasia. Il Nuovo Palazzo del Cinema viene situato in una delle estremità della piazza sotto forma di un grande “sasso”, definito da alcuni “anti-architettura”. Totalmente aperto all’esterno, su uno dei lati c’è la grande vetrata a forma d’ala di libellula in omaggio ai maestri vetrai della vicina Murano. La materialità terrosa della sala, ottenuta attraverso un mosaico dai colori sabbia e oro, si compone con la ricchezza del verde della Piazza e del Giardino del Cinema e con i due edifici storici del Casinò e del Palazzo del Cinema. L’interrato accoglie con spazi lussuosi e sensuali, caratterizzati dai materiali e dalle immagini del mondo del cinema, quali oro, velluto, pelle nel Foyer, nella Passerella, nel Mercato del Cinema, nel Bar.
Fondamentale è stato il processo che ha consentito la definizione di questo sorprendente progetto, attento sia alla storia locale che alla leggenda di Venezia – città delle feste, del carnevale, dell’arte, ma anche delle epidemie e delle guerre – ma proiettato verso il Novecento con la pittura come quella di Carlo Carrà, la letteratura – in particolare a Morte a Venezia di Thomas Mann e al film di Luchino Visconti – il cinema italiano degli anni Sessanta che ha fatto la storia della Mostra del Cinema, come “Deserto rosso” di Michelangelo Antonioni, vincitore del Leone d’oro nel 1964.
Fondato a Genova nel 1995, 5+1AA opera oggi anche presso gli studi di Milano e di Parigi. La sua attività non può essere classificata secondo un linguaggio architettonico specifico, ma piuttosto è caratterizzata dall’eclettismo della sua offerta dalla quale è assente una proposta unificante: l’intervento è sempre “adattativo” poiché ogni operazione segue la sua logica. Punto fermo di riferimento di Alfonso Femìa e Gianluca Peluffo è la responsabilità dell’architetto e il profilo etico della professione: “Apparteniamo a una generazione senza padri. Viviamo in una situazione di vuoto, successiva a un periodo molto inquadrato. Da ciò deriva la nostra teoria dei dubbi: abbiamo bisogno di costruire una visione. Ricerchiamo, siamo molto liberi”.
Tra i progetti più recenti: a Milano dalla trasformazione nel 2008 del Palazzo dei Frigoriferi Milanesi e del Palazzo del Ghiaccio in uno spazio espositivo multiculturale alla recente proposta per il master plan dell’Expo 2015; alla ricostruzione di alcuni lotti residenziali a San Giuliano di Puglia, o al Nuovo Complesso Integrato per la Stazione di Bologna, progettato nel 2008 nel quadro di un concorso internazionale a inviti, prevale sempre lo stesso principio di relatività e in tutti questi casi è l’attenzione per il contesto a determinare la “forma” del progetto.
Il Nuovo Palazzo del Cinema di Venezia
Giovedì 11 settembre 2008
Presentazione & cocktail alle ore 19.00
Peggy Guggenheim Collection
Palazzo Venier dei Leoni
Dorsoduro 701 – Venezia