Ritorna all’Olimpico di Vicenza il teatro tradizionale giapponese. In una eccezionale anteprima di Conversazioni 2017, mercoledì 21 giugno alle 20.30 saliranno, infatti, sul palcoscenico palladiano due maestri del teatro Nō, capofila di altrettante antiche scuole: Kazufusa Hōshō – ventesimo Sōke, ovvero il legittimo e unico erede della scuola Hōsho, risalente al XV secolo – che porterà in scena OKINA, tradizionale rappresentazione rituale, e Tatsunori Kongo – ventisettesimo Sōke della sua scuola – che proporrà HAGOROMO, considerato un importante classico del Nō, risalente, con ogni probabilità, all’inizio del XVI secolo.
Lo spettacolo è un’esclusiva europea per il Teatro Olimpico di Vicenza e la Città del Vaticano – dove sarà replicato nella suggestiva cornice dello storico Palazzo della Cancelleria il 23 giugno e il 24 giugno – in occasione del 75.mo Anniversario dei rapporti diplomatici Vaticano-Giappone.
Anche se talvolta è considerato genericamente tale, Okina non è, propriamente, uno spettacolo di Teatro Nō, ma appartiene ad una categoria a sé stante. Si tratta, piuttosto, di una rappresentazione rituale in cui gli attori interpretano delle divinità, che danzano per la pace e la prosperità. Il rituale inizia ancor prima dell’entrata in scena. L’interprete di Okina deve purificarsi prima di iniziare la rappresentazione, preparando il corpo e la mente. Tra le offerte che vengono presentate all’altare ci sono il men-bako (il baule delle maschere) che contiene le maschere usate per la rappresentazione e il sake che viene usato per il rituale. Okina ha l’atmosfera del tutto particolare e il pubblico diviene testimone di una cerimonia sacra che lo introduce in un’aura mistica e sacrale.
La versione più antica della leggenda su cui si basa Hagoromo risale all’VIII secolo. Il dramma Noh, tuttavia, mette assieme due diversi miti, il primo riguarda le origini della danza Suruga, mentre il secondo racconta la discesa di un angelo sulla spiaggia di Udo. L’autore del dramma Nō è comunque sconosciuto e Hagoromo viene nominato per la prima volta nel 1524, il che fa ritenere che sia stato scritto in un periodo largamente successivo a quello di Zeami (1363 – 1443 circa), il codificatore del teatro Nō. La trama racconta di un pescatore che ritrova, appeso ad un ramo, il magico mantello di piume di una tennin, uno spirito danzante. La tennin rivuole il suo mantello, senza il quale non può risalire al cielo. Il pescatore accetta di restituirglielo, a patto che lei balli per lui. La danza simboleggia il quotidiano mutare della luna. Alla fine della danza, la tennin scompare, come una montagna lentamente nascosta dalla nebbia.
Il 70° Ciclo di Spettacoli Classici, in programma dal 14 settembre al 15 ottobre 2017, è promosso dal Comune di Vicenza – Assessorato alla crescita, in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, e curato da Franco Laera. È sostenuto da Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona e da AIM Vicenza.
Prevendita biglietti
– Botteghino Teatro Olimpico
(fino al 17.06, mar – dom, dalle 11 alle 13.15 e dalle 14 alle 16.45)
– Biglietteria Teatro Comunale (viale Mazzini 39 – Vicenza)
Tel. 0444 324442 – biglietteria@tcvi.it
(Aperta negli orari e giorni della campagna abbonamenti)
– Online su www.tcvi.it
– Filiali Banca Popolare di Vicenza
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