A PROPOSITO DI “PARLAMI D’AMORE”

L’inarrestabile nuovo cinema italiano

Silvio Muccino e Carolina Crescentini hanno rapidamente presentato il loro nuovo film al Cinecity di Silea.

500 posti a sedere, 80% dei quali occupati da ragazze armate del libro di Muccino e di una penna che sperano finisca nelle mani del loro idolo per un autografo da tenere come una reliquia;
così si presenta il Cinecity di Silea, che accoglie i due giovani protagonisti di Parlami d’amore per una rapida chiacchierata.
Gli argomenti della discussione si spostano dal tono muscolare del bel Silvio agli inviti di raggianti ragazze che gentilmente offrivano all’attore la loro consulenza per una visita alla provincia trevigiana.
Sebbene ci sia stato qualche tentativo di distogliere l’attenzione del pubblico dalla vita privata di Muccino, il gossip ha svolazzato di bocca in bocca durante tutto l’incontro; per quanto riguarda il film, il regista si è detto soddisfatto del suo primo lavoro e ha lungamente ringraziato la sua compagna d’avventura, che ha preso in mano il microfono soltanto per rispondere alla domanda su come sia lavorare con il suo partner.

Ben sapendo che tipologia di pubblico si aggira per le sale dei cinema, gli autori italiani perseverano nello sfornare copie più o meno riuscite di film che hanno avuto successo al botteghino; quello che accomuna queste opere non sono tanto le tematiche ma l’uguale modo in cui queste vengono affrontate; c’è la costante intenzione di creare personaggi che siano cloni di un adolescente standardizzato, con i suoi comportamenti imprevedibili e la sua facilità di innamorarsi.

Il “cinema italiano di successo” sembra dividersi in tre tipologie: film natalizi, le Moccia’s stories e i derivati di Notte prima degli esami.
Le cosiddette opere cine-panettone sono un’inschiodabile costante della programmazione natalizia italiana e, sebbene le coppie di comici si dividano o qualche presentatore si improvvisi attore, la sostanza non cambia e vengono presentate le solite commedie basate su tradimenti incrociati in località affascinanti.
I libri di Federico Moccia si moltiplicano ogni stagione tra gli scaffali delle librerie, e ora che anch’egli ha intrapreso la carriera di regista anche i cinefili sono avvisati sulla probabile invasione mocciana; a questo genere di commedie, i cui protagonisti sembrano malati d’amore e ne parlano con quel fare sentimentale che tanto affascina il pubblico, si avvicina anche l’opera di Muccino che, sebbene cerchi di trattare argomenti sociali di rilevante importanza, sembra velata da una inconsistente vacuità nel caratterizzare fino in fondo situazioni e personaggi.
Eclatante il caso di Notte Prima degli Esami: se n’è voluto imitare lo stile fin dal cartellone, infatti i titoli di due film (Notte prima degli Esami Oggi, Questa Vita è ancora nostra), che hanno come protagonista sempre Nicolas Vaporidis, hanno l’ormai inconfondibile colore azzurro che ha portato tanta fortuna all’opera prima di Brizzi.

Il botteghino sembra promuovere a pieni voti questo nuovo quadro italiano e quindi non resta che aspettarci altre copie di copie; ma intanto ieri decine di ragazze hanno raggiunto la felicità: sono riuscite nell’impresa di farsi autografare la loro copia del libro di Muccino, profumatamente pagata all’entrata in sala.