“A SINGLE MAN” DI TOM FORD

Storia di un amore narrata con purezza estetica

Venezia 66. Concorso
“A single man” è ambientato a Los Angeles, all’epoca dell’apice della crisi dei missili cubani. La paura, le paure, vere o immaginarie che siano, creano e mettono maggioranze contro minoranze, non solo politiche, ma anche umane.

A single man è una storia che si svolge in una giornata; è una storia romantica, sofisticatamente struggente, che percorre vie spirituali; è una storia dove protagoniste sono anime sole, che tentano di riconciliarsi con la vita e affrontare il futuro; è una storia che parla di un amore interrotto, dell’isolamento, come parte integrante della condizione umana; è una storia disperatamente universale.

George Falconer (Colin Firth), professore universitario di 52 anni, cerca di trovare un significato alla vita, dopo la morte, improvvisa, del suo compagno Jim (Matthew Goode). Il passato invade la vita di George, bloccando la visuale verso l’orizzonte del futuro. Charley (Julianne Moore), sua vicina di casa e amica di vecchia data, è la sua consolatrice, suo opposto, in quanto si rivolge domande più sul passato che sul futuro.
All’università, George incontra Kenny (Nicholas Hoult), che sta cercando di capire sé stesso, la sua natura e vede nel suo professore uno spirito affine; Kenny non è né passato né futuro; Kenny è il presente.

Questo film è un adattamento, molto personale, ma onesto e commovente, del romanzo autobiografico di Christopher Isherwood ed è diretto da Tom Ford.
Era il 25 febbraio 2004 quando Tom Ford diede il suo addio alle passerelle, lasciando un vuoto di estro e fascino. In questi anni ha fondato la sua casa di produzione, la Fade to Black: “Ho sempre voluto fare cinema. Penso che il mondo della moda sia sfuggente, fatuo, non duraturo, mentre invece fare un film è creare un mondo, qualcosa di solido che rimane per sempre.”

La sua sceneggiatura si distacca notevolmente dal libro; è stato, come racconta il regista, un processo naturale per mantenere integra, sul grande schermo, la vitalità del libro.
Il neo regista, che è stato il rivoluzionario e geniale direttore creativo di Gucci e Yves Saint Laurent, debutta così alla 66 Mostra Internazionale del Cinema.
Tom Ford, con questa sua prima prova registica, non delude le aspettative, ma stupisce, come ha sempre fatto. La linearità e la semplicità stilistica, l’espressione lucida dell’estetica, la consapevolezza del dolore, attraverso l’utilizzo dell’immagine e del colore, permetto al pubblico di osservare questo film da un’angolatura fatta di essenza e di emozione.
Chi mai meglio di Tom Ford avrebbe potuto comporre un’opera poetica che si muove tra immagine, stile, colore, trama e colonna sonora (Shigeru Umebayashi)? A single man fornisce la risposta, palese, a questa domanda.

Gli anni di pura esperienza, passati nel mondo della moda, costruito su pilastri di intuizione e creatività, compaiono in questa sua opera prima. Ed ecco, quindi, la naturale maestria di Ford nel sapere comunicare, grazie alla delicatezza interpretativa di Colin Firth e grazie alla combinazione di immagine e i colori, come dicevamo. Quando George si trova nel suo stato d’animo più disperato il colore è desaturato e la luce scialba (perché la vita stessa gli appare così). Man mano che la giornata si amplia e George viene a contatto con momenti di bellezza, il colore si amplifica per riflettere il suo umore. Alla sera, quando quella stessa bellezza della vita so staglia davanti a lui, sembra che stia vivendo in techicolor (azzurro e rosso).

L’identificazione del soggetto di questo film con una forma stilistica sobria ed elegante, guida A single man verso una purezza estetica rara.
L’amore interrotto di George per Jim attraversa un percorso che mostra e accoglie spontaneamente le piccole e grandi cose della vita

Titolo originale: A Single Man
Nazione: U.S.A.
Anno: 2009
Genere: Drammatico
Durata: 99′
Regia: Tom Ford
Cast: Colin Firth, Julianne Moore, Matthew Goode, Ginnifer Goodwin, Nicholas Hoult, Paulette Lamori, Lee Pace, Keri Lynn Pratt, Ryan Simpkins, Teddy Sears, Ridge Canipe
Produzione: Artina Films, Depth of Field, Fade to Black Production
Data di uscita: Venezia 2009