ADRÉNALINE: ANTEPRIMA MONDIALE AL TEATRO VASCELLO DI ROMA

Dal 1 al 3 luglio in anteprima mondiale al Teatro Vascello di Roma è andata in scena Adrénaline, coreografia per dieci danzatori di Claude Brumachon. La novità assoluta nasce dall’incontro del Centro Coreografico Nazionale di Nantes diretto da Claude Brumachon e Benjamin Lamerque con la I’mperfect Dance Company diretta da Bruno Valentino Perillo.

Cos’è l’adrenalina? Secondo Brumachon è una ”stimolazione psichica e fisica dei sensi”, ma anche ”il riflesso, l’acume e il pericolo” che si manifestano nel momento del terrore, ”inibendo la timidezza e aumentando l’energia e la capacita’ di reazione”. Descrizione questa che in poche e forti parole da il senso più profondo del balletto. Adrénaline è una riflessione sullo stimolo dato al corpo e al movimento da forze interne ad esso, prima di tutte l’eccitazione provocata da paura, terrore e gioia prettamente sessuale. Adrénaline è forza. L’eleganza è quasi del tutto esclusa dai passi scattosi, quasi deliranti, così come sono esclusi completamente i virtuosismi tecnici. Ciò che resta è un’incredibile energia, una forza testosteronica anche nelle interpreti femminili (di cui il pubblico nemmeno si accorge che ballano a petto nudo…), espressa soprattutto grazie ad uno studiato e rumoroso rapporto con il pavimento e con espressioni facciali che rasentano il film horror. I corpi dei dieci danzatori si fanno ritmo, la musica spesso si eclissa e l’energia che rimane si sfoga attraverso composizioni fatte di piedi che sbattono, mani fragorose e a tratti urla spaventose che fanno sussultare lo spettatore.

“La creazione di questo spettacolo – spiega Brumachon – é ispirata da un’ Italia mobile, agitata, ricca del suo rinascimento e di un ventesimo secolo esplosivo.” Ci si trova “immersi nell’universo di un Pasolini, di un Boccaccio, per percorrere con il corpo e tramite esso la potenza della danza”. Adrénaline è un omaggio alla storia di tutti i tempi, una storia fatta di uomini e non di fatti. Nonostante i costumi diversi, a volte medioevali, a volte contemporanei, e una musica che spazia da Bach a Bethoveen, dai sound elettronici di Zonk agli austeri Carmina Burana, le dinamiche umane sono sempre le stesse: corpi che si intrecciano, si amano, combattono, tremano. Le emozioni di cui ci vuole parlare il coreografo scaturiscono dai rapporti umani: i ballerini non sono mai soli in scena infatti, e anche se ballano individualmente i loro passi sono in continua tensione verso l’altro. Con questo Brumachon sembra volerci dire che la Storia siamo noi.

In questo senso, le scene più significative sono quella sull’amore omosessuale e sull’intima scoperta, la prima un intreccio di corpi dolce ma concitato (sentita come provocatoria da qualcuno del pubblico che non ha risparmiato commenti in diretta), la seconda uno studio fatto di sguardi profondi e carezze delicate. La plasticità dei corpi e del movimento trova poi la sua più alta espressione nella scena corale di chiusura, dove i teli colorati in cui i ballerini si avvolgono richiamano esplicitamente i quadri michelangioleschi del rinascimento italiano.
Ricercatori di movimenti poetici ed energici, Claude Brumachon e Benjamin Lamarche dirigono il Centro Coreografico di Nantes (CCNN) dalla sua creazione nel 1992. Con un repertorio composto da più di 80 coreografie, la compagnia si divide tra creazioni, tournées e molteplici progetti di sensibilizzazione, formazione alla danza contemporanea.

Centro Coreografico Nazionale di Nantes & Imperfect dancers Company (Balletto90) – RED International Performing Arts
ADRÉNALINE
Coreografie: Claude Brumachon e Benjamin Lamarche
Interpreti: Benjamin Lamarche, Veronica Bracaccini, Ina Broeckx, Steven Chotard, Mattia De Salve, Elisabetta Gereri, Jlien Grosvalet, Walter Matteini, Emanuele Rosa, Sabrina Vicari.
Costumi: Claude Brumachon – Musiche: L.V. Beethoven, J.S. Bach, Carmina Burana, Zonk, G.F. Haendel
Teatro Vascello, Roma
Durata: 90 min.
www.teatrovascello.it