Dopo l’esperienza molto intima e commovente di Mare Dentro, il regista Alejandro Amenabar ci offre, con il suo ultimo, coraggioso e imponente lavoro cinematografico, la possibilità di guardare il passato esattamente come si è svolto, documentando con un estremo senso di immediatezza scontri, ribellioni, passioni che riempivano ogni minimo angolo di spazio della maestosa città di Alessandria nel quarto secolo dopo Cristo, in quell’Egitto sotto l’Impero Romano che stava per essere travolto da un irreversibile storico cambiamento.
Protagonista di questo appassionante cambiamento è la brillante figura dell’astronoma Ipazia, che intrappolata nelle mura della città (ormai sconvolta dai violenti scontri religiosi giunti fino alla celebre Biblioteca) combatte insieme ai suoi discepoli per salvare la saggezza del Mondo Antico. Tra loro, due uomini in lotta per il suo cuore: l’arguto e privilegiato Oreste, e Davo il giovane schiavo di Ipazia, che è diviso tra l’amore segreto per lei e la libertà che potrebbe ottenere se si unisse alla rivolta ormai inarrestabile dei cristiani.
Ipazia, interpretata magneticamente dalla bravissima Rachel Weisz, è la figura grazie alla quale Amenabar riesce a metterci in contatto con il mondo scientifico da un punto di vista umano ed emotivo. È chiaro il suo obiettivo di applicare le emozioni a quello che avviene nell’universo, tutte le emozioni che derivano dal rivelare il mistero del cosmo. Figlia di Teone, l’ultimo responsabile della leggendaria Biblioteca di Alessandria, Ipazia è vissuta nel quarto secolo dopo Cristo, quando ha avuto origine la decadenza dell’Impero Romano e il mondo ha iniziato a spostarsi verso un nuovo ordine. Astronoma, matematica e filosofa, Ipazia era una celebre scienziata e un simbolo di tolleranza nella sua nativa Alessandria. Sebbene le sue opere scientifiche siano andate perdute, la sua immagine nella Storia è quella di una donna forte che ha dedicato la vita alla ricerca della verità. Donna in un mondo di uomini, voleva condurre la sua vita come avrebbe fatto un uomo, con la stessa libertà di svolgere ricerche e di dedicarsi alla filosofia, come avvenuto per suo padre. Da qui la decisione di non concedersi a nessun uomo, in modo da non essere privata della libertà di cui aveva bisogno. Ipazia è entrata nella storia avvolta dalla leggenda, in buona parte per via della sua vita personale. Ammirata per la sua intelligenza e rispettata per l’incredibile posizione che aveva ottenuto nella gerarchia sociale della città, viene rappresentata dalle fonti dell’epoca come una donna bellissima, che ispirava una forte passione nelle persone che la circondavano.
“Mentre studiavamo Ipazia e il periodo in cui viveva – afferma il regista – abbiamo scoperto che c’erano molti legami con il mondo in cui viviamo attualmente e questo ha scatenato il nostro interesse.” Agora è stato criticato in quanto qualcuno ha sostenuto si sia trattato di un atto di accusa contro il cristianesimo, ma il regista ha precisato che “Agora non è un film contro il cristianesimo, ma contro tutti i fondamentalismi. È il racconto del momento storico in cui la Chiesa ha iniziato a diventare una potenza, e i martiri per una volta non sono stati i cristiani, come da sempre siamo abituati a vedere, ma i pagani.” L’inedita figura del cristiano cattivo, ben diversa da quella a cui siamo abituati, è forse uno degli aspetti più pungenti del film, che fa riflettere su tutti i fondamentalismi e la violenza che ne scaturisce indipendentemente dal momento storico e dal contesto sociale.
In Agora gli intolleranti cristiani bruciano viva la gente, devastano la preziosa Biblioteca di Alessandria, distruggono statue in nome di Dio, strappano i rotoli contenenti la sapienza del mondo antico, lapidano ammazzando a sassate la scienziata.
La città di Alessandria gioca senza dubbio un ruolo chiave in Agora: mitica città costruita da Alessandro Il Grande, era completamente devota alla ricerca della conoscenza e determinata ad attrarre gli uomini più saggi dell’epoca. Era famosa nell’impero per la grande varietà dei suoi cittadini, per il suo faro maestoso per la singolarità del suo porto, per la lunghezza della Via Canopica e per l’energia e la vitalità del suo mercato. Una bella sfida vinta dal reparto artistico della pellicola.
Agora, nonostante alcuni momenti di calo d’attenzione da parte dello spettatore, convince nell’idea di raccontare un cambiamento epocale attraverso la forza d’animo di una donna.
USCITA CINEMA: 23/04/2010
_ REGIA: Alejandro Amenábar
_ SCENEGGIATURA: Alejandro Amenábar, Mateo Gil
_ ATTORI: Rachel Weisz, Max Minghella, Oscar Isaac, Ashraf Barhoum, Michael Lonsdale, Rupert Evans, Homayoun Ershadi, Sami Samir, Richard Durden, Clint Dyer, Yousef ‘Joe’ Sweid, Amber Rose Revah, Manuel Cauchi, Harry Borg, Charles Thake, Omar Mostafa, Oshri Cohen
_ FOTOGRAFIA: Xavi Giménez
_ MONTAGGIO: Nacho Ruiz Capillas
_ MUSICHE: Alejandro Amenábar
_ PRODUZIONE: Cinebiss, Himenóptero, Mod Producciones, Telecinco Cinema
_ DISTRIBUZIONE: Mikado
_ PAESE: Spagna, USA 2009
_ GENERE: Drammatico, Storico, Avventura
_ DURATA: 127 Min
_ FORMATO: Colore 2.35 : 1