Li avevamo incontrati a fine luglio sul set del loro nuovo film La banda dei Babbi Natale, che esce ora in perfetto clima natalizio. E, infatti, rieccoci con loro a parlare di questo ultimo lavoro, che uscirà in ben 650 copie.
Giovanni: “Veramente siamo qui per svelarvi il sottotesto del film”.
Il film racconta l’avventura di tre amici finiti in Questura la Vigilia di Natale. Interrogati da un Commissario donna (Angela Finocchiaro), si trovano a dover scagionarsi dall’equivoco. Anche se non è facile spiegare cosa ci facevano, loro tre, vestiti da Babbo Natale, appesi alle grondaie di un palazzo.
La banda dei Babbi Natale: come mai avete scelto di ambientare questo film proprio il giorno di Natale?
Giacomo: “Ma perché dovevamo ambientare questa nuova storia in un giorno impegnativo, difficile, importante anche. E il giorno di Natale è veramente un giorno difficile, perché tutti ti chiedono di essere felice. E per i tre protagonisti di questa storia, sulla carta, è veramente difficile essere felici”
Avete anche scelto un cast importante, oltre al ritorno di Angela Finocchiaro, già presente ne Il cosmo sul comò, Sara D’Amario, Lucia Ocone, Antonia Liskova, Giorgio Colangeli, Giovanni Esposito, Remo Remotti, …
Giacomo: “Noi abbiamo sempre cercato di avere attori importanti nei nostri film. È che ci hanno sempre detto di no. Per La banda dei Babbi Natale ci hanno detto di si invece…”
E Mara Maionchi?
Giovanni: “Veramente eravamo andati a fare un provino per X-Factor. Non ci hanno presi., così abbiamo, noi, preso lei…”
Giacomo: “Esatto! No, la conoscevamo già. Sapevamo che era un tipo onestamente genuino, e ci sembrava il carattere giusto per interpretare la suocera di Giovanni nel film.”
Giovanni: “E poi “pesta veramente!”
Giacomo: “Vero! Per le scene in cui ci “mena”, avevamo preso un stuntman. E lei si è arrabbiata, perché pensava che non la ritenessimo in grado di picchiarci… così ha fatto tutto lei.”
Nel film i tre protagonisti sono grandi sportivi, giocano a bocce. Anche voi nella realtà giocate?
Giovanni: “Noi abbiamo giocato a bocce da piccoli. Qui a Milano c’erano tante bocciofile e noi andavamo per seguire i nostri padri. E poi è un gioco divertente. E abbiamo scoperto che non è in disuso, anzi ci sono tanti giovani che praticano.
Il film è carino, ben riuscito. Avete ritrovato la verve comica e la sfilza di gag dei primi film, che è mancata nei vostri ultimi lavori…
Giacomo: “Diciamo che in questo film abbiamo lavorato molto artigianalmente, come facevamo all’inizio. Siamo stati molto attenti alla scene, abbiamo avuto cura del girato, del montaggio, delle musiche. Siamo tornati al tipo di costruzione dei primi film.
A proposito della musica: Mina! Avete Mina che vi canta quattro canzoni del film!
Giacomo: “Questa primavera, Paolo Guerra, il produttore, telefona a Massimiliano Pani (figlio di Mina) per chiedergli se avessimo potuto utilizzare, nel film, una vecchia canzone di sua mamma. E da qui parte la leggenda raccontata da Guerra: cioè che il giorno prima della telefonata, Mina stesse guardando un nostro film con i suoi nipotini e che le fosse piaciuto tanto… tanto che se mai le avessimo chiesto di partecipare alla colonna sonora di un nostro film avrebbe accettato. E così ecco che non sono ci ha dato questa sua canzone, ma ne ha composte altre apposta per noi…”
Una curiosità: ma lo scheletro…
In coro: “Non siamo mai più riusciti a rimontarlo”