“ALL THE INVISIBLE CHILDREN” di Mehdi Charef, Emir Kusturica, Spike Lee, Katia Lund, Jordan Scott, Ridley Scott, Stefano Veneruso, John Woo

Figli invisibili dell’indifferenza

Fuori concorso
Film a episodi che mira a sensibilizzare il pubblico sulle numerose situazioni di disagio e sofferenza in cui versano molti bambini in tutto il mondo. Straordinario il lucido episodio di Spike Lee, commovente quello di Woo, mente Kusturica punta efficacemente sulla commedia amara.

“TANZA” di Mehdi Charef: l’angosciosa storia di un bambino soldato di dodici anni in un paese africano in guerra.
“BLUE GYPSY” di Emir Kusturica: un piccolo zingaro sembra trovare scampo dalla criminalità solo fra le pareti di una prigione.
“JESUS CHILDREN OF AMERICA” di Spike Lee: un’adolescente di Brooklyn scopre di essere figlia di genitori tossicodipendenti e sieropositiva, e di essere lei stessa vittima dell’HIV.
“BILU E JOAO” di Katia Lund: una giornata della vita di due intraprendenti bambini che cercano di sopravvivere da soli nelle strade di San Paolo.
“JOHNATHAN” di Jordan e Ridley Scott: il disperato bisogno di un fotoreporter di guerra di sfuggire al proprio tormento glinpermette di tornare alla sua infanzia.
“CIRO” di Stefano Veneruso: storia di un bambino che vive in una zona degradata di Napoli arraggiandosi con piccoli furti.
“SONG SONG & LITTLE CAT” di John Woo: le vite parallele della piccola orfana Little Cat e la ricca, ma infelice, Song Song.

Fermo restando che il film va naturalmente valutato episodio per episodio, non si può negare la profonda umanità e importanza dell’operazione a livello di sensibilizzazione mediatica, ancor prima che come opera cinematografica: questo grazie anche alla canzone “Teach me again”, scritta da Elisa ed interpretata dalla cantante italiana in duetto con Tina Turner. L’origine italiana del film, nato da un’idea di Chiara Tilesi e Stefano Veneruso, è una nota di merito per il cinema italiano al festival.

Tra i sette cortometraggi, Spike Lee ci regala un’opera lucida e dalla straordinaria altezza morale, che senza lazzi stilistici affronta un problema estremo come l’AIDS: la sua protagonista è vittima della malattia ma prima di tutto dell’emarginazione che questa porta con sé, e il tutto realizzato senza una sola goccia di retorica – Lee si conferma non solo come uno dei maggiori autori americani contemporanei, ma anche come un regista sempre consapevole dell’importanza sociale del suo lavoro. Purtroppo non evita la retorica l’episodio italiano, il più debole fra tutti, soprattutto in un passaggio che poteva assolutamente essere evitato, una sorta di Maurizio Costanzo Show da piazza (non è chiaro se l’intento del regista fosse ironico oppure no). A tratti appare didascalico anche l’episodio di Charef, ma questo non scredita un finale comunque toccante. Molto efficace il corto di Kusturica: evita accuratamente il melodramma puntando sui toni della commedia amara e ci regala un ritmo non necessariamente in contrasto con film di impegno civile.

Padre e figlia Scott realizzano un’opera che si presta a varie letture ma tocca il problema dei diritti dell’infanzia solo marginalmente – a ben pensarci – (de)concentrandosi sul tema della guerra in generale. Anche Katia Lund vuole mantenersi su un registro leggero, ma il suo “mini-film” sembra voler descrivere il problema più che affrontarlo esplicitamente e giungere ad una soluzione, e anche se il contrasto finale fra i grattacieli e la baraccopoli ha un forte impatto visivo bisogna ammettere che non si tratta di un’immagine o un confronto di grande novità. Woo invece, come è proprio del suo stile, vuole regalare emozioni forti: e anche se la storia talvolta sfiora addirittura il patetico, e non si può dire certo originale, la lacrima che sgorga al finale non può che farci dichiarare sconfitti di fronte alla sincera emozione provata (non c’è niente di male nel voler colpire il pubblico nell’emotività); e non è scontato ricordare che ogni sofferenza provocata ai bambini, siano essi poveri o agiati, è una violazione del loro diritto a crescere in serenità.

Titolo originale: Take 7

Nazione: Italia

Anno: 2005

Genere: Drammatico

Regia: Mehdi Charef, Emir Kusturica, Spike Lee, Kátia Lund, Jordan Scott, Ridley Scott, Stefano Veneruso, John Woo

Cast: Francisco Anawake, Maria Grazia Cucinotta, Vera Fernandez, Wenli Jiang, Wu Jiang, Peppe Lanzetta
Produzione: Maria Grazia Cucinotta, Chiara Tilesi, Stefano Veneruso

Distribuzione: 01 Distribution

Data di uscita: Venezia 2005
02 Settembre 2005 (cinema)