L’originale regista Mira Nair, capace di passare con fluidità da Hollywood al cinema indipendente, autrice di Monsoon Wedding, La fiera delle vanità, Il destino nel nome, si cimenta con il genere autobiografico, portando sul grande schermo la vita di un’eroina americana: Amelia Earhart. Ma chi era questa Amelia?
Amelia è una leggenda americana, è stata la pioniera dell’aviazione americana, la “dea della luce”, la prima donna a trasvolare l’Atlantico. È stata descritta come una visionaria, un’appassionata, una sognatrice.
La Nair, per realizzare questa sua opera, si è avvalsa di due biografie sulla donna che nel secondo decennio del ‘900 (L’America della grande depressione, l’America di Roosevelt) sfidò i cieli: East to the down di Susan Butler e The sound of Wings di Mary Lovell.
Si percepisce fin dalle prime immagini di come la Nair si sia “innamorata” della figura di Amelia, della sua vita intrepida e in anticipo sui tempi. Per il ruolo, non certo facile, ha scelto il due volte Premio Oscar Hilary Swank.
La storia inizia con l’incontro tra Amelia e quello che sarà il suo pigmalione e marito, George Palmer Putnam (Richard Gere). La regista inizia a decantare così tutta una serie di avventure nei cieli e di record incredibili, per una donna, a quell’epoca. E tra un decollo e un atterraggio, tra un’impresa coraggiosa e prime pagine dei giornali, si incastra la sua vita sentimentale, stabile quanto le nubi in una giornata di vento. Amelia era uno spirito libero, situazione emotiva che non l’ha ostacolata da intrecciare una relazione con il pilota Gene Vidal (Ewan McGregor), con il quale fondò la Northeastern Airlines (anche se oggigiorno è più famoso per essere il padre dello scrittore Gore Vidal).
L’amore che George nutriva per Amelia era talmente forte che lei tornava sempre da lui. Amelia abbracciò una propria causa femminista, sconfiggendo barriere per le future donne aviatrici; questo, almeno, era uno dei suoi motori di accensione. Nel giro di qualche volo, Amelia divenne una vera star, icona, testimonial pubblicitaria anche di una sua linea di abbigliamento. Girava per il paese tenendo conferenze e scrivendo libri. Il primo giugno 1937, insieme al navigatore Fred Noonan decollò da Miami per compiere il giro del mondo. Ma l’attrattiva di questa impresa epica, per una concatenazione di eventi, dal maltempo all’ insufficienza tecnica (siamo nel 1937), fece perdere i contatti dell’aereo di Amelia con la Guardia Costiera. Il Presidente Roosevelt (nel film emerge un’amicizia di ammirazione tra Amelia e Eleonor Roosevelt) ordinò una massiccia missione di ricerca, che non ebbe risultati. Nel 1939, Amelia venne dichiarata legalmente morta.
Chi vi scrive deve fare pubblica ammenda, perché è venuta a conoscenza del personaggio di Amelia solo durante la visione di Una notte al museo 2, dove l’eroina dell’aviazione americana era interpretata da Amy Adams, che animava il personaggio del museo.
L’incontenibile esuberanza di Amelia/Amy Adams aveva subito fatto apprezzare questa donna intrepida e motivata da iniziative spericolate, con la conseguenza di un’alta aspettativa sul film che parla di lei.
È sempre difficile riuscire a creare qualcosa di sublime quanto è sublime il mito che si vuole raccontare. Dev’essere stato senz’altro così per l’ottima regista Mira Nair. Probabilmente la devozione a questa leggenda americana, l’ha fuorviata da una narrazione meno enfatica, meno rosea, più asciutta.
Nonostante Hilary Swank abbia dimostrato in più di un’interpretazione di essere un’attrice con una carica di valenza emotiva rara, in questo ruolo sembra compressa, trattenuta, come se la regista l’abbia voluta votare, con ossessione, a un’icona pagana senza macchia. La Swank da l’idea di essere imprigionata in un ruolo che va al di là della storia. La patina rosea con cui la Nair ha ombreggiato questo suo film, rende, appunto, Amelia un film che traspira di antico. Proprio dove Amelia costituì un’innovazione, il film che racconta la sua vita, manca di innovazione.
Le sequenze di volo, la grinta di Amelia, le vedute dall’alto non hanno la forza né, tanto meno, il fascino, che la vita della pioniera dell’aviazione ebbe.
Titolo originale: Amelia
Nazione: U.S.A., Canada
Anno: 2009
Genere: Drammatico
Durata: 111′
Regia: Mira Nair
Sito ufficiale: www.foxsearchlight.com/ameliaCast: Hilary Swank, Richard Gere, Ewan McGregor, Christopher Eccleston, Joe Anderson, Cherry Jones, Mia Wasikowska, Aaron Abrams, Dylan Roberts, Marina Stone
Produzione: AE Electra Productions, Avalon Pictures, Fox
Searchlight Pictures
Distribuzione: 20th Century Fox
Data di uscita: 23 Dicembre 2009 (cinema