“AMRITA” DI Banana Yoshimoto.

Una dimensione “altra” vissuta attraverso una donna morta a metà.

I tenui tramonti di Tokyo fanno da sfondo alle vicende di una famiglia allargata in una società, quella giapponese, che ormai vive i rapporti interpersonali in modo occidentale ma riesce ancora a percepire una dimensione magica del cosmo che permette l’accettazione dei tragici eventi della vita.

Gli avvenimenti sono narrati in prima persona dalla protagonista del romanzo: Sakumi, una giovane ragazza indipendente e dinamica che riesce ad affrontare con sensibilità e tranquillità i momenti più difficile dell’esistenza. Sakumi vive insieme con la madre, il fratellino undicenne Yoshio, figlio di un altro padre, Junko, un’amica d’infanzia della madre e Mikiko, una cugina che frequenta l’università. A determinare l’insolito nucleo familiare sono stati due drammatici avvenimenti: le morti premature del padre naturale di Sakumi e di Mayu, la sorella minore scomparsa in un incidente stradale avente la dinamica di un suicidio. Lentamente la protagonista ci conduce nel suo mondo attraverso brevi ma efficaci descrizioni vissute come dei flash-back anche perché, Sakumi, in seguito ad una caduta, ha una perdita momentanea della memoria che la porta alla conoscenza di una realtà differente e alla capacità di comunicare con un mondo invisibile per la maggior parte delle altre persone. Per questo motivo Sakumi riesce a comprendere e ad aiutare Yoshio, dotato di poteri paranormali, in grado di metterlo in contatto con persone scomparse o lontane, che lo sconvolgono al punto di procurargli difficoltà di inserimento nel contesto sociale e relazionale.

Sakumi è perfettamente integrata nella società: ha un lavoro, amicizie, interessi ma tutti iniziano a notare in lei un cambiamento in seguito all’incidente occorsole alla testa. Da questo momento incominciano incontri con persone dotate della sua stessa sensibilità con le quali trascorrerà momenti indimenticabili e fortemente suggestivi. Anche Riūichirō, l’ultimo compagno della sorella Mayu prima che morisse, la vede con occhi diversi al punto tale da intraprende con lei una relazione. Fin dall’inizio traspare la forte capacità di adattamento che Sakumi ha di fronte ad eventi drammatici, ciò non deve essere percepito come rassegnazione ma come vitalità, voglia di vivere tanto che è la stessa protagonista ad affermare che “qualsiasi cosa succeda, la mia vita continua a scorrere senza che niente cambi, uguale a quella di sempre”.

Il romanzo è tante cose messe insieme: coinvolgente, poetico, malinconico, struggente. La capacità maggiore della Yoshimoto sta nel riuscire a descrivere perfettamente un immagine, un momento, un istante anche attraverso brevi frasi che arrivano ad evocare non solo delle rappresentazioni ma anche uno stato d’amino; in alcuni momenti la scrittura può essere quasi paragonata ad un dipinto impressionista.

Autore: Banana Yoshimoto
Titolo: Amrita
Luogo di stampa: Milano
Casa editrice: “Universale Economica” Feltrinelli
Anno pubblicazione: 2002
Pagine: 303
Costo: € 7,50