APERITIVO-INCONTRO CON LA GIURIA DI SCHERMI D’AMORE

Quattro passi con...

Certo non si può dire che Schermi d’amore sia un festival pensato per pochi addetti lavori, dove i protagonisti se ne stanno blindati lontano da tutto.
Ne è una prova l’evento organizzato oggi, 19 Aprile, al Forum FNAC: aperitivo-incontro con la giuria a cui segue una passeggiata attraverso le piazze più note di Verona aperta a tutti.

L’atmosfera è la più informale del mondo, gli attori si fanno avvicinare e chiacchierano di qualsiasi cosa, si coglie il bel Daniele Liotti rispondere a domande sui particolari che lo seducono in una donna (le scarpe!), e poi essere accerchiato da un gruppo di ragazzine in gita scolastica deliranti per farsi fotografare insieme a lui, novello Romeo al balcone di Giulietta.
Nello stesso cortile immerso nel romanticismo del festival e della città, Peter Del Monte risponde a chi gli chiede quale sia il suo film d’amore preferito: Messaggero d’amore, storia di un ragazzino che si fa tramite della passione consegnando messaggi a due innamorati.
Assente Anita Caprioli, malata, presenti invece l’attrice di lungo corso (partecipò giovanissima a La famiglia di E. Scola), Cecilia Dazzi che conquista per il suo stile amichevole e autoironico, e la produttrice Donatella Botti, fondatrice di Bianca Film con cui ha prodotto prevalentemente film indipendenti e autoriali.

Probabile che l’informalità dell’ambiente abbia influenzato anche le risposte dei giurati all’intervista di Paolo Romano, Direttore Artistico del festival: si ha l’impressione che non siano risposte di rito a domande di rito, ma in alcuni momenti scomode verità sul cinema da chi ci vive dentro.


P.R. (Paolo Romano) a Peter Del Monte: Perché tanti anni tra un film e l’altro? Erano sette anni che non lavoravi..

Peter Del Monte: probabilmente in futuro andrà ancora peggio! Le difficoltà produttive sono notevoli, e questo film (Nelle tue mani ndr) è stato prodotto grazie al diretto intervento di due produttori che si sono esposti di tasca loro.

P.R a Donatella Botti: parlaci delle collaborazioni con Mimmo Calopresti e Francesca Comencini.

D.B: il primo film con Mimmo, a cui sono molto legata per la soddisfazione che mi ha dato, è stato La parola amore esiste, mentre Francesca l’ho incontrata dopo il suo periodo di permanenza in Francia, l’avevo scoperta in Pianoforte e attraverso i suoi documentari. Con lei nasce una collaborazione che dura per più film, tra cui Mobbing e A casa nostra.

P.R: Lei ha una filmografia interamente di qualità

D.B: Purtroppo sì! Ma qui lo confesso, prima o poi farò una commedia, perché è molto più difficile portare avanti progetti d’autore. Amo comunque moltissimo registi come Carlo Verdone, ma spero ci sia sempre spazio per la sperimentazione.

P.R. a Cecilia Dazzi e Daniele Liotti: oggi è facile o difficile lavorare nel cinema? Voi che lavorate in televisione, lo fate per necessità?

D.L: sono partito con il cinema, non è una scelta ideologica, ma è comunque sbagliato demonizzare il mezzo televisivo che spesso offre prodotti interessanti, se pure con un’altra velocità più da catena di montaggio che da bottega.
A mio parere nel cinema c’è una bella rinascita, grazie anche al cinema giovanilistico che ha riportato i giovani in sala.

Cecilia Dazzi: la mia esperienza è guardare se mi interessa il ruolo che mi viene proposto; è vero che nella televisione i tempi sono moltopiù rapidi, ma anche un film a volte viene fatto in sei settimane.

Foto a cura di Francesca Vieceli Copyright © NonSoloCinema.com – Francesca Vieceli