ARRIVI E PARTENZE, IL LIDO IN CERCA D’AUTORE

Ormai lanciata la sessantatreesima edizione del Festival in attesa degli "sbarchi" italiani

Dopo l’ovazione per il documentario di Giovanna Gagliardo, Bellissime Seconda Parte, il Festival scopre il suo lato femminile con un tributo alle donne che hanno cambiato l’ultimo mezzo secolo di storia italiana. Attraverso i filmati di repertorio, forniti dagli archivi dell’Istituto Luce e delle Teche Rai, le oltre tre ore di documentario della regista italiana regalano al pubblico di Venezia uno sguardo insolito e originale attraverso il quale leggere i cambiamenti storici e sociali nell’ottica di coloro che ne hanno segnato il cammino. Dive e donne comuni unite insieme nell’intento di scrivere una pagina di storia, dal terrorismo alla recessione economica, col fascino che da sempre contraddistingue il gentil sesso.

Ma oggi è stata la giornata di Alfonso Cuaron che col suo Children of Men (Figli degli uomini) ha svegliato il Lido con un impeccabile film di genere ambientato in una futuribile Inghilterra. A metà fra il presente e la fantascienza, in un mondo xenofobo sconvolto dalle guerre, una donna cerca di portare a termine una miracolosa gravidanza: sono infatti quasi vent’anni che la specie umana ha smesso di riprodursi avviandosi verso l’autodistruzione. Ottima la regia e stellare il cast, il regista messicano dopo aver emozionato con Y tu mama Tambien, tenta di strappare al Festival un premio che lo consacri definitivamente nello scenario internazionale.

Accolto con qualche fischio, invece, il bel film di Gianluca Maria Tavarelli: Non prendere impegni stasera, commedia amara con interessanti soluzioni stilistiche, racconta le vite solitarie di alcune coppie alle prese con i problemi di tutti i giorni. Vite, malattie, amori, tradimenti, messi in scena da un cast che raccoglie le interpretazioni dell’ottimo Alessandro Gassman (un nevrotico e insicuro impiegato alle prese con un amore da dimenticare) o il fedifrago Zingaretti che – un anno dopo I giorni dell’abbandono – torna a Venezia per interpretare un altro personaggio in rotta con la propria moglie.

E le sorprese non finiscono qui. Anche in questa edizione il cinema orientale si ritaglia il proprio spazio nella variegata offerta lagunare. Atteso per questa sera l’arrivo di Tsai Ming Liang che, dopo il discusso Il gusto della Anguria, presenta un film dal titolo sognante ed evocativo: I don’t wont to sleep alone (non voglio dormire da solo). E se l’ora tarda spinge qualcuno ad abbandonare il Lido, ci si augura almeno che nei prossimi giorni torni il sorriso con l’arrivo di Amelio e Crialese, padroni di casa di una rassegna in cerca d’autore.