Il regista Luc Besson, il papà di “Nikita”, ”Leon”, ”Il quinto elemento”, “Le grand bleu” ha lavorato sette anni alla produzione di “Arthur e il popolo dei Minimei”.
Il film incastra tra loro riprese normali e animazione 3D grazie ad una nuova tecnologia ideata dal francese Pierre Buffin: un metodo che ha già fatto scuola.
Arthur, un bambino di dieci anni, grazie ad un rituale entra nel mondo degli elfi che vivono proprio nel giardino di casa sua, trasformandosi anche lui in una di queste creature.
Dovrà decifrare un enigma che gli permetterà di trovare un tesoro.
La sorpresa è grande quando verrà a contatto con la tribù dei Minimei, la Principessa Prisclla e suo fratello Betamèche.
Insieme partiranno alla ricerca del tesoro che salverà la nonna di Arthur.
Proprio il protagonista ha qualche tratto in comune con Besson; da piccolo, infatti, viveva in un posto simile alla campagna dove è ambientato il film.
E’ curioso come Arthur scopra che i ravanelli della nonna sono la Chernobyl del popolo sotterraneo.
Ed è proprio il protagonista che, anticipando i tempi, tocca la teoria della sostenibilità del futuro: salvaguardando e applicandosi di più a non inquinare il pianeta si può riuscire a rendere più pulito un futuro imminente; naturalmente ci sono produzioni e materiali di scarto, l’importante è saperli trattare e gestirli con intelligenza in maniera appropriata.
Arthur e il popolo dei Minimei è tratto dai primi due volumi (Arthur e il popolo dei Minimei e Arthur e la città proibita) scritti da Luc Besson e basato su un’idea originale di Cèline Garcia e illustrato dal marito Patrice Garcia, due tomi che sono stati tradotti in 34 lingue e in Francia hanno già venduto milioni di copie.
La saga del bambino che, grazie ad un arcano rituale, entra nel mondo degli elfi che vivono nel giardino di casa, trasformandosi in una di queste minuscole creature, è proseguita poi con i volumi Arthur e la vendetta di Maltazard e Arthur e la guerra dei due mondi, che potrebbero permettere a Besson di realizzare una trilogia animata dedicata al personaggio.
Ci sono voluti circa sette anni di lavoro assiduo e meticoloso e le capacità tecniche e realizzative di una squadra composta da circa settecento persone tra addetti ai computer, supervisori dell’animazione digitale e cartoonist, per rendere il progetto un “prodotto” cinematografico.
Alla stazza del piccolo protagonista elfo si contrappone uno dei budget più alti della storia dell’animazione europea: il film infatti è costato circa 65 milioni di euro.
Titolo originale: Arthur and the Minimoys
Nazione: U.S.A., Francia
Anno: 2006
Genere: Animazione
Durata: 102′
Regia: Luc Besson
Sito ufficiale: www.arthuretlesminimoys.com
Cast (voci): Penny Balfour, David Bowie, Snoop Dogg, Mia Farrow, Freddie Highmore, Toinette Laquière, Madonna
Produzione: Europa Corp., Avalanche Productions, Apipoulaï, Sofica Europacorp, Weinstein Company, The, Metro-Goldwyn-Mayer (MGM)
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 09 Febbraio 2007 (cinema)