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PILLOLE
– Presentazione delle tre giurie: Venezia 69, Orizzonti e Venezia Opera Prima
– Si polemizza sul cinema cinese/]
C’è un’aria di novità nell’edizione 69. della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Nuovo direttore e nuova immagine. Alberto Barbera guiderà il festival così come lo fece nel 1999 e, a rappresentare anche il cambiamento, ci penserà l’arte grafica di Simone Bassi, che ha realizzato per l’occasione la sigla animata ispirandosi a E la nave va di Federico Fellini, dove colpisce un enorme rinoceronte dietro a un bambino che pesca sogni.
Il presidente della Biennale Paolo Baratta insieme al direttore Alberto Barbera hanno dato il via al Festival; con loro alla conferenza stampa anche i tre presidenti delle Giurie: Michael Mann per Venezia 69, Pierfrancesco Favino per la Sezione di Orizzonti e Shekhar Kapur per Venezia Opera Prima.
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In conferenza stampa, Baratta ha segnalato che l’obiettivo è impegnarsi di più nella promozione di nuovi talenti, nella diffusione e la nascita di nuove opere, avendo fiducia del cinema come arte e come industria.
Barbera invece, assicurando di aver già detto tutto in ogni intervista, si è limitato a presentare in ordine alfabetico le Giurie, composte, senza i suoi presidenti, da 18 personaggi: Marina Abramovic, Laetitia Casta, Peter Ho-Sun Chan, Michel Demopoulos, Isabella Ferrari, Ari Folman, Matteo Garrone, Sandra den Hamer, Runa Islam, Jason Kliot, Nadine Labaki, Milcho Manchevski, Ursula Meier, Samantha Morton, Amir Naderi, Pablo Trapero, Matt Reeves e Bob Sinclar.
Riguardo al cinema cinese, poco presente quest’anno, ha detto che il primo ad averlo portato è stato lui durante la sua gestione di 13 anni fa e raccontando che a Torino, il festival era diffusore della settima arte di Korea, Hong Kong e Cina.
“Non si può pensare che è stato voluto. Ci sono stagioni in cui i film non sono pronti e questo spiega la rotazione. Poi i film sono 18, nel mondo ci sono un centinaio di nazioni” ha puntualizzto Barbera.
Servizio video a cura di Leonardo Orlandi.