E’ realmente accaduto, da un libro autobiografico: Chris Kyle (Bradley Cooper) è un giovanottone americano cresciuto all’ombra di un padre autoritario che gli ha insegnato la forza, il coraggio e la fede in Dio. Texano, sbarca il lunario cavalcando nei rodei, poi qualche birra e il desiderio di una donna, sino a quando non vede in tv le immagini degli attentati all’ambasciata Usa in Tanzania e in Kenia; decide allora di servire la patria, di difenderla dai nemici.
“Vengo dalla campagna e voglio ammazzare i terroristi” dice all’ufficio di reclutamento dei Navy Seals e dopo un durissimo addestramento che il cinema già altre volte ci ha raccontato, Chris sa chi è e qual è il suo scopo: proteggere i commilitoni con la sua straordinaria mira. In breve tempo diventa quello che tutti chiamano “Leggenda” e il “Diavolo di Ramadi” per i nemici, un bersaglio su cui pesa una taglia. Nel frattempo, durante l’addestramento, ha conosciuto Taya (Sienna Miller), una donna splendida ben diversa da quella frequentata durante gli anni del rodeo. E’ amore a prima vista, è desiderio di famiglia; prima di partire la sposa e durante la breve luna di miele lei rimane incinta.
Clint Eastwood racconta la storia di un uomo comune, che diventa eroe, il miglior cecchino d’America, l’uomo che uccide il nemico per proteggere i compagni. Kyle ha l’abilità di saper prevedere i rischi, concentrato sul mirino inquadra le presenze minacciose di uomini, donne e bambini che si aggirano tra le macerie di quartieri devastati dalla guerra, teatro di combattimento. Guarda attraverso, immagina una potenziale azione offensiva e la blocca sul nascere abbattendo il bersaglio. Kyle è un uomo che ha il senso del dovere e affetto per la sua squadra; è un sentimentale lacerato tra la patria e l’amore per la sua famiglia. Il conflitto non resta lontano da casa, lo raccontano quotidianamente i media e lo si può ascoltare in diretta durante una telefonata dal fronte: i dispositivi tecnologici avvicinano l’inavvicinabile.
Un film cinematograficamente ben riuscito, di combattimenti serrati, di appostamenti e di duello; una narrazione che abbandona la linearità temporale per un’efficace sospensione iniziale, con un’eco del cinema di Leone, per ritornare poi allo sguardo di Kyle attraverso il mirino, pietoso e impietoso pur di difendere i compagni; lacerato, ma capace di uccidere un bambino che sta per diventare una minaccia. La tecnica del flash-back ritarda l’azione inserendo un graduale svelamento del protagonista perché sarebbe insopportabile per tutti confondere Kyle con Frank, che spara al figlio dell’irlandese in C’era una volta il west.
L’eroe e l’uomo, e dopo quattro missioni in Iraq anche il reduce che porta con se i segni di una guerra che dal ‘900 a oggi sembra essere perpetua e che da generazioni ingrossa le fila dei veterani: uomini che faticano a reintegrarsi e a ricucirsi addosso una vita “normale”, lontana da eroismi e orrori. Clint Eastwood racconta un uomo qualunque mosso da quell’amor di patria che contraddistingue gli americani. In scena è una normalità che diventa eccezionalità, suggerendo che questo è il potenziale di ognuno; un monumento all’eroe in cui in rilievo sono evidenti anche le ferite, le ossessioni e il prezzo che paga un invasore convinto della giusta causa, che si rafforza ulteriormente quando le immagini di due aerei che attraversano due grattacieli irrompono nelle case di tutto il mondo.
Clint Eastwood con questo film chiede di onorare un dramma umano, di un uomo che uccide per proteggere i suoi compagni d’armi in una guerra giusta, di difesa di un popolo, di una nazione amata oltre ogni limite. Lo spettatore è costretto, suo malgrado, a parteggiare, i buoni sono le giubbe blu di un tempo e i cattivi gli indiani, ma sa che quella storia è stata riraccontata. Un film che è un monumento non facile da accettare anche se esteticamente di pregio. Non si può dimenticare la cronaca delle efferatezze, i reportage che hanno faticato a trovare canali di diffusione, non si possono dimenticare le torture di Abu Ghraib, le armi chimiche che gli iracheni non avevano, non si può dimenticare la cronaca vera ricostruita in Redacted di Brian De Palma. Non è possibile seguire il dramma di Kyle senza prescindere dai teatri di guerra aperti con la pretesa di importare una ben fragile democrazia e vendicare i propri morti mettendo a ferro e fuoco territori abitati da donne, bambini e vecchi perché negli stessi territori si supponeva abitassero dei terroristi.
Chris Kyle, cecchino, gigante buono che ha ucciso per proteggere, è difficile parteggiare per lui senza restarne turbati, anche dopo la sua tragica, assurda, fine.
Titolo originale: American Sniper
Nazione: U.S.A.
Anno: 2014
Genere: Azione
Durata: 132′
Regia: Clint Eastwood
Cast: Bradley Cooper, Sienna Miller, Luke Grimes, Max Charles, Jake Mcdorman, Kyle Gallner, Brian Hallisay
Produzione: Mad Chance Productions, 22 & Indiana Pictures, Malpaso Productions
Distribuzione: Warner Bros Italia
Data di uscita: 01 Gennaio 2015 (cinema)