Venezia 71. Concorso
Quando la fortuna, il caso o la provvidenza, fanno incrociare i percorsi artistici di due talenti, in questo caso un regista e un romanziere, nascono opere che arricchiscono, o fanno tornare la speranza, nel cinema italiano.
È così per Anime Nere, film italiano in concorso alla Mostra del Cinema.
Il regista è Francesco Munzi, che a Venezia nel 2004 vinse la Menzione Speciale Opera Prima con Saimir, mentre lo scrittore è Gioacchino Criaco, nato ad Africo e viaggiatore, nonché autore di Anime Nere, edito in Italia da Rubbettino.
Anime Nere, o nerissime, sono quelle che popolano Africo, “centro nevralgico dell’ndrangeta calabrese”, cittadina dell’Aspromonte con connessioni che vanno da Milano al Sud America.
_ Questo è un film sull’ndrangeta, sui rapporti tesi e aspri, brulli come la terra di Africo, raggiungibile in alcuni punti solo con i fuoristrada; una zona fatta di antiche credenze e costumi moderni, dove i boss sono attaccati alla terra, simbolo di potere; dove i capi non si riuniscono intorno a cristalli e oro, ma dove l’uomo della terra lavora: nelle cantine dove si fa il vino, tra vecchi tavoli di legno e porte arrugginite; ed è un film su tre fratelli, Luciano, Luigi e Rocco.
Luciano è un uomo pacato dedito alla sua terra e al suo bestiame; Luigi ha fatto strada e a Milano gestisce un traffico di droga che si dirama fino all’America del Sud; Rocco ha sposato una donna del Nord e fa l’imprenditore con i soldi sporchi del fratello. Quando il figlio di Luciano, Leo, si fa artefice di un impulsivo gesto criminali, i rapporti tra le “famiglie” iniziano a minare il giá fragile equilibrio.
Anime Nere è un film difficile, dove la cura minuziosa del dettaglio, dai dialoghi agli arredi, si mette al servizio di una realtà molto complessa; e lo sguardo di Francesco Munzi, con la collaborazione di Gioaccihno Criaco, ha colto i personaggi in una dimensione essenziale in cui tutto passa attraverso gli sguardi fatti di una fissità emotiva inflessibile e ineluttabile. Ma non va definito in una categoria, sarebbe troppo scontato etichettarlo come film di genere. Perché questo lavoro restituisce un realismo arcaico e moderno che non cerca redenzione, che racconta la criminalità con una semplicità spoglia da qualsiasi cliché.
Un’opera spietata e , dal clima freddo, prende forma anche grazie all’interpretazione toccante, viscerale degli attori. Dal bravissimo ed emozionante Fabrizio Ferracane, che conferisce a Luciano un sapore di lavoro e dolore, al Rocco di Peppino Mazzotta, distinto imprenditore con un piede sempre nella malavita, alla definizione da parte di Marco Leonardi di Luigi, che pensa di aver raggiunto lo status di malavitoso.
_ E poi le donne, Barbara Bobulova, Aurora Quattrocchi, Anna Ferruzzo sono le anime dai volti scavati, silenziosi, compiacenti, spaventati in un universo maschile che appoggiano e per cui pregano.
Anime Nere in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia è una bellissima notizia per il cinema italiano.
Titolo originale: Anime nere
Nazione: Italia, Francia
Anno: 2014
Genere: Drammatico
Durata: 103′
Regia: Francesco Munzi
Cast: Marco Leonardi, Peppino Mazzotta, Fabrizio Ferracane, Anna Ferruzzo, Giuseppe Fumo, Barbora Bobulova
Distribuzione: Good Films
Data di uscita: Venezia 2014 – In Concorso
18 Settembre 2014 (cinema)