“Antichrista” di Amélie Nothomb

"L'anticristo. Maledizione del cristianesimo"

Nel titolo di ogni suo romanzo giace un destino, proprio come nel suo penultimo “Robert des Nomes Propres”, “Dizionario dei nomi propri” (Voland, 2003). Antichrista è il nome dell’anti Blanche, protagonista e narratrice in prima persona del nuovo romanzo di Amélie Nothomb.

Nei viluppi narrativi di questa eroina universitaria e adolescente, poiché in Francia si accede verso i 16 anni agli studi accademici, si celano i risvolti perversi e morbosi delle relazioni umane di dipendenza. Un libro costruito su due ruoli interscambiabili: la vittima e il carnefice.
In altri libri della Nothomb, in particolare nel penultimo, è evidente come i genitori possano incaricarsi della persecuzione dei propri figli, a volte inconsapevolmente, come in “Antichrista”: è allora che l’intrigo di voci si fa desueto e gli alleati diventano i nemici da non poter combattere se non con le armi dell’indagine, da cui Blanche trae profitto, sebbene dopo mesi di crudeltà gratuite.

L’Antichrista del titolo è molto simile a ciò che Nietzsche attribuisce alla religione nel suo pamphlet “L’anticristo. Maledizione del cristianesimo” (Newton Compton): ovviamente riducendo il tutto alle caratteristiche principali del discorso morale, l’inganno, la debolezza, la compassione. La giovane nemica è ingannevole e menzognera, e non possiamo non ricordare che una delle qualità peculiari del sommo Nemico di Dio è appunto l’arte della menzogna. La debolezza in realtà è un sentimento da intendersi rovesciato: l’Antichrista è debole perché incapace di amare, come asserisce Blanche in una delle parti notevoli del libro: ‘Sono di quelli che amano e non di quelli che odiano’ dichiara l’Antigone di Sofocle. Niente di più bello è mai stato detto.”

Il terzo aspetto è la compassione che l’antieroina suscita nei genitori di Blanche e che da Nietzsche viene condannata senza assoluzione: una proprietà che permettendo agli altri di sfruttare le debolezze che ci appartengono, ci attrae verso il basso prosciugandoci le forze.
Amélie Nothomb costruisce un libro invece colmo di forza, di spirito, di acume: dove le spinte innaturali vengono esplicitate e combattute conferendo una chiave originale di volta, annientando il nemico (“Igiene dell’assassino” e “Cosmetica del nemico” sono altri titoli di Nothomb pubblicati da Voland ed in cui è presente questa prammatica) con armi incontrastabili.

Collana Amazzoni, Voland, 128 pag, € 13