Antonello da Messina al MART di Rovereto

Una mostra da non perdere

Il Mart di Rovereto in collaborazione con la Regione Siciliana presenta dal 5 ottobre al 12 gennaio 2014 Antonello da Messina –16 tele – accompagnate da altre 24 di Autori quali Jacobello di Antonello, Alvise Vivarini, Giovanni Bellini, Piero della Francesca,Colantonio ecc.
E’ un confronto memorabile tra Antonello con i grandi comprimari cui si è ispirato.
Il progetto espositivo è curato da Ferdinando Bologna e Francesco De Melis.
Questo notevolissimo pittore del Quattrocento (1430 – 1479) è vivisezionato con originale e calda indagine.

Importanti istituzioni nazionali e internazionali si sono private dei loro capolavori per tutto il periodo della mostra. Ciò va a merito dei funzionari del Mart e dellaFundacion Coleccion Thissen-Bornemizza di Madrid, del Philadelphia Museum of Art e del Metropolitan Museum di New York e della National Gallery di Washington ecc.
La formazione artistica del Nostro parte da Palermo sotto la guida di Colantonio; ne fa testimonianza la sua prima opera la “Sant’Eulalia” di radice fiammingo-borgognone influenzata dal “Trionfo della morte” di autore ignoto : in ambedue le tele si evidenzia il biancore scultoreo dei veli muliebri e dei visi ieratici tipici della pittura fiamminga.
A Napoli entra in contatto sia con la pittura architettonica di Piero della Francesca sia con l’arte borgognona-provenzale di cui l’arte napoletana del momento era intrisa, ricca del mecenatismo del re Alfonso d’Aragona.

Echeggiano in molte opere di Antonello i suggerimenti di Piero della Francesca ( presente in mostra con il ritratto di Alfonso d’Aragona) : spira nella “Anunciazione di Palazzolo Acreia” col fulgore abbagliante delle colonne e nel sistema di luci e controluci. Così pure nel “Ritratto di giovane”(museo di Filadelfia) per la postura monumentale, animata da un’espressione sardonica. Come anche nella “Madonna Benson” il cui volto è suggellato da una geometrica potenzialità. Antonello tuttavia sa modificare la maestria di Piero in forme più progredite e mosse come nel “Cristo benedicente” dal folgorante taglio spaziale del gesto benedicente.
Nel suo soggiorno a Venezia vive dell’influsso di Giovanni Bellini (presente in mostra con la “Madonna con il bambino benedicente”) mediante l’ ammorbidimento dei lineamenti come appare nella famosa “Annunciata” dalla carnosa vitalità tanto da far scrivere a Leonardo Sciascia :”Questa Madonna mi richiama a una ragazza del contado che sa di chiostro e di ovile”. ”Nell’Annunciata” si assiste a un mirabile rapporto fra forme, colori e luci in cui il mantello azzurro fa da incantevole coronamento.

Antonello a Milano si ispira a Zanetto Bugatto, pittore ufficiale della Corte degli Sforza, impregnato della cultura prospettica provenzale. C’era tanta affinità fra i due che i mecenati sforzeschi invitarono a Corte Antonello dopo la morte di Zanotto.
Il fascino di Antonello si rintraccia anche nel desiderio dei critici e degli estimatori di ogni tempo di conoscere il suo aspetto fisico. “Il ritratto d’uomo” alla National Gallery” di Londra reca una scritta antica su un cartellino incollato sul retro della tavola che garantisce che “questo è il suo ritratto fatto di sua propria mano”. Il critico tedesco Otto Mundler non resiste alla tentazione di identificare il dipinto di una altro “Ritratto d’uomo” della Galleria Borghese come l’autoritratto di Antonello.
E’ il figlio suo Jacobello che fa ascendere suo padre all’immortalità appellandolo “Pittore non umano”.

ANTONELLO DA MESSINA
_ MartRovereto, 5 ottobre 2013 — 12 gennaio2014
_ Una coproduzione Mart e Electa
_ a cura di Ferdinando Bologna e Federico De Melis
Tariffe:
_ Intero: 13 Euro
_ Ridotto gruppi, giovani dai 19 ai 26 anni, over 65 anni, convenzionati: 9 Euro
_ Ridotto speciale per scolaresche, ragazzi dai 7 ai 18 anni: 3,50 Euro
_ Biglietto famiglia: 26 Euro
_ Ingresso gratuito: Mart Membership, bambini fino ai 6 anni, ICOM e AMACI