Appaloosa, New Mexico, 1882. Arrivano i nostri a proteggere la cittadina dai soprusi e dagli omicidi del ranchero Brigg, ovvero lo sceriffo dagli occhi di ghiaccio Virgil Cole, e il suo vice Everett Hitch.
Mentre impongono la loro autorità usando in parti uguali fermezza e pistole, conoscono la bella nuova arrivata Allie, vedova raffinata ma senza un soldo, che non tarda ad ammaliare lo sceriffo, inducendolo a mettere su casa.
Cole è duro con il nemico, ma si scioglie davanti ai sorrisi e alle moine della donna, che si rivela tutt’altro che fragile, bensì determinata ed animata da un istinto di sopravvivenza che la porta a bramare l’uomo di potere. Ed ecco che, mentre lo sceriffo è impegnato a catturare e poi a sorvegliare Brigg, Allie cerca di sedurre il fido Everett, che la respinge perché “stiamo tutti e due con lui”.
Ma altri non hanno la lealtà di Everett, e ostaggio dei rapitori in cambio del rilascio di Brigg, l’anticonformista Allie coglie il lato positivo della situazione e si abbandona al capo dei banditi; viene scoperta da Virgil ma perdonata perché come lo sceriffo confida all’amico “credo voglia stare con il maschio dominante, non sa neppure lei cosa sente, solo che lui è il capo”.
Alla fine, un classico duello western per una ragione che con il western ha poco a che vedere: Hitch sfida l’ennesimo rivale in amore di Cole, vendetta che è una dichiarazione di amicizia.
Western fuori dagli schemi, la cui originalità sta proprio nel reinventare un genere e stravolgerne stereotipi quali l’uomo duro, il cattivo e la donna da saloon contrapposta alla vera signora irreprensibile. Se in Brokeback Mountain la novità era un amore tra cowboy, qui vengono approfondite la lealtà e l’onestà nel rapporto tra i due amici sopra tutto, a discapito di sparatorie e assalti che rimangono confinati sullo sfondo.
Attorno al fuoco Virgil Cole (Ed Harris) confessa all’amico Everett (Viggo Mortensen): “il motivo per cui non sei bravo come me è che hai dei sentimenti”, ma lo stesso Cole è un personaggio poliedrico di cui si scoprono le fragilità con l’avanzare della narrazione.
Ed Harris, oltre che attore, ha diretto Appaloosa, curandone al massimo i particolari a cominciare dalla location di Santa Fe, che si prestava a dare autenticità al film, e scegliendo le luci naturali senza la preoccupazione per i risultati estetici “tipica della star hollywoodiana”. Il suo personaggio è reso alla perfezione, sfumato come da copione, e lo stesso si può dire dell’Everett di Mortensen, i cui occhi nordici riflettono mirabilmente i pensieri e l’attaccamento per la sorte dell’amico. Una nota stonata appare invece l’interpretazione di Renée Zellweger: stenta a cambiare registro, il suo personaggio sarebbe una ingenua gattamorta né buona né cattiva, pertanto poco definito, e non sono certo quelle risatine o mossette alla Bridget Jones che le permettono di renderlo come l’opera nel suo insieme avrebbe meritato.
Titolo originale: Appaloosa
Nazione: U.S.A.
Anno: 2008
Genere: Western
Durata: 114′
Regia: Ed Harris
Sito ufficiale: www.welcometoappaloosa.comCast: Viggo Mortensen, Ed Harris, Jeremy Irons, Renée Zellweger, Timothy V. Murphy, Luce Rains, Boyd Kestner, James Tarwater, Cerris Morgan-Moyer, Gabriel Marantz
Produzione: Eight Gauge Productions, Groundswell ProductionsData di uscita: 2008 (cinema)
Foto a cura di Francesca Vieceli Copyright © NonSoloCinema.com – Francesca Vieceli