Una trasposizione moderna che prende spunto da un celebre servitore della tradizione per riflettere la condizione di vita degli oppressi dei nostri giorni
Argelino è un musulmano che è sopravvissuto ad una traversata in mare, per scappare dalla disperazione; un suo amico o un fratello -non importa- non ce l’ha fatta ed è annegato.
Argelino si divide tra Florindo e il finto Federico Rasponi come prescritto dalla commedia goldoniana.
Il tratto che accomuna queste due storie è condizione umana che i disperati vivono. In Goldoni, preso a modello per attualizzare il discorso, il divario fra servo e padrone era netto ma subordinato ad un poco di rispetto e di comprensione che nel mondo di oggi si fatica a trovare. Nella vicenda altra, che si insinua nell’intreccio lineare della commedia, i servi non sono nulla, non servono a nulla, sono disprezzati e isolati. Tanto Argelino, quanto Esmeraldina, quanto le badanti o chiunque scappi da una realtà pensando ad un domani migliore si scontrano con la condizione che è inflitta a loro stessi, pronti a piegarsi a mercimonio e ad ogni genere di bassezza.
Procedendo per contrasti e per scene piuttosto forti ed esplicite che portano i personaggi ad esasperare e urlare ciò che sentono, il lavoro di Alberto San Juan, con la regia di Andrés Lima, vuole mostrare la desolante devastazione che è insita nell’uomo di oggi che ignora l’altro. Tutto è finalizzato ad uno scopo, come ottenerlo non importa, tutto gioca in funzione dell’io. Espressioni come “gli immigrati sono l’immondizia della società” o la disperante scena finale di Argelino, solo ed impotente, crocefisso dalla sua condizione e dilaniato dalla sua proverbiale fame sono paradigmi di come parte di una società senza scrupoli viva oggi questo divario.
Argelino servidor de dos amos (Spagna) [prima italiana]
Da Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni
Drammaturgia Alberto San Juan – adattamento Andrés Lima, Alberto San Juan
Regia Andrés Lima – scene e costumi Beatriz San Juan – luci Dominique Borrini – montaggio musicale Guillermo Bautista
con Elisabet Gelabert (Clarisa), Javier Gutiérrez (Argelino), Alberto Jiménez (Pantalone), Virginia Nölting (Beatriz), Daniel Moreno (Silvio), Nerea Moreno (Florindo), Pepa Zaragoza (Esmeraldina)
Produzione Animalario, Teatro de La Abadìa
Durata dello spettacolo: 2h 15min