Arriva al Teatro Goldoni di Venezia il rodato spettacolo diretto da Giampiero Solari con le tre splendide interpretazioni del trio Alberti, Boni, Haber.
Tre amici di vecchia data rimettono in discussione il rapporto tra di loro a causa di un quadro. Un quadro bianco. O almeno così lo vede Marc (Gigio Alberti), ingegnere, uomo duro, senza mezze misure. Non è della stessa opinione ovviamente Serge (Alessio Boni), dermatologo aspirante collezionista d’arte che l’ha comprato sborsando nientemeno che duecentomila euro. Tra i due si ritrova il mite e ansioso Yvan, costretto controvoglia dagli altri a schierarsi con l’una o l’altra parte nella querelle.
La scrittrice franco-iraniana Yasmina Reza è stata scoperta recentemente dal grande pubblico grazie al successo della sua piece teatrale Il dio del massacro portata sul grande schermo con il titolo Carnage dal regista Roman Polanski e presentata alla Mostra del Cinema di Venezia 2011. Ancora una volta, al centro della poetica dell’autrice sembra esserci il conflitto, in questo caso declinato all’interno della sfera dell’amicizia prettamente maschile.
Dialoghi serrati e incalzanti scaturiscono da un’inezia, un pretesto che funge da detonatore per far esplodere tensioni irrisolte e sentimenti feriti tra i tre amici. Così l’acquisto di una tela, un gesto apparentemente innoquo, per quanto esoso, diventa per Marc un’offesa quasi personale; peggio, diventa la vacua esibizione di un uomo che ha tradito se stesso per conformarsi e farsi accettare da un’omologata borghesia pseudo intellettuale.
Alla presa di posizione di Marc, Serge risponde contrattaccando e demolendo le rigidità anacronistiche dell’amico, prima visto come mentore e stimato per la sua capacità di stare fuori dal coro e poi rinnegato per gli stessi identici motivi. Ad assecondare prima le schermaglie dell’uno e poi quelle dell’altro, si trova Yvan, certamente il più fragile ed emotivo dei tre, che suo malgrado si trova a fare da parafulmine e capro espiatorio alle scintille di Marc e Serge.
Una commedia perfetta che trae forza dalla sua linearità e si nutre della semplicità di un triangolo che scava con sapienza all’interno delle dinamiche dei rapporti tra uomini, così come Il dio del massacro lo faceva indagando quello tra coppie. La messa in scena di Solari si rivela da subito all’altezza e, anche grazie anche alla bravura dei tre protagonisti, interpreta perfettamente il testo di Yasmina Reza, splendida osservatrice di una realtà fatta di piccole cose e profondi sentimenti.
Nuovo Teatro
Gli Ipocriti
Art
_ autore Yasmina Reza
_ traduzione Alessandra Serra
_ regia Giampiero Solaricon
Gigio Alberti, Alessio Boni,
Alessandro Haber